Il report emerge dalla stesura dell'indice europeo sulla qualità dei servizi offerti dagli uffici pubblici dei 19 paesi che utilizzano la moneta unica

di Gabriella Lax - Invece di favorire i cittadini genera problemi e produce incertezze. Sarà per questo che la burocrazia italiana si è classificata come la peggiore dell'Europa.

Burocrazia in Europa, Italia maglia nera

Tra i Paesi dell'eurozona c'è solo la Grecia ad essere messa peggio del nostro Paese quanto a burocrazia. Accanto la Slovacchia. In testa abbiamo invece Finlandia, i Paesi Bassi e il Lussemburgo. Il report emerge dai dati della stesura dell'indice europeo sulla qualità dei servizi offerti dagli uffici pubblici dei 19 paesi che utilizzano la moneta unica.

L'elaborazione è riferita al 2017, ed è stata realizzata dalla Cgia su dati della Commissione europea. Secondo il coordinatore dell'Ufficio studi, Paolo Zabeo, quando si parla della nostra P.A. non si deve cadere nel tranello di generalizzare. «La sanità al Nord, molti settori delle forze dell'ordine, diversi centri di ricerca e istituti universitari assicurano delle performance che non temono confronti con il resto d'Europa» chiarisce. Ciò non toglie che «il livello medio complessivo è preoccupante. L'incomunicabilità, la mancanza di trasparenza, l'incertezza giuridica e gli adempimenti troppo onerosi - evidenzia ancora il coordinatore - hanno generato una profonda incrinatura, soprattutto nei rapporti tra le imprese e i pubblici uffici, cha ha provocato l'allontanamento di molti operatori stranieri che, purtroppo, non vogliono più investire in Italia anche per l'eccessiva ridondanza del nostro sistema burocratico». A peggiorare le cose, secondo la Cgia, ci sono i dati dell'indagine campionaria condotta da Eurobarometro (Commissione europea) sulla complessità delle procedure amministrative che incontrano gli imprenditori dei 28 paesi dell'Unione. L'Italia si trova al 4° posto di questa graduatoria, con l'84 per cento degli intervistati evidenzia come la cattiva burocrazia sia una grossa pecca. Solo la Grecia, la Romania e la Francia presentano una situazione peggiore della nostra, mentre il dato medio dell'Unione europea si attesta al 60 per cento.


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