In Italia ogni anno spariscono nel nulla un migliaio di persone. I dati sconcertanti dell'associazione "Penelope onlus" e la proposta alla Camera per dimezzare i tempi della dichiarazione di morte presunta

di Gabriella Lax - Sono 1.576, dal 1974 al giugno 2018, le persone di cui non si sa più nulla. E questo dato riguarda solo il Veneto. Questi i dati forniti da "Penelope Italia onlus", l'associazione nazionale delle famiglie e degli amici delle persone scomparse che sabato è scesa in piazza a Roma, a Montecitorio, per chiedere alle istituzioni «verità e giustizia» per le persone inghiottite dal nulla. La situazione fa ancora più impressione se si guardano i dati nazionali: In Italia, dal 1974, sono 55.949 gli scomparsi di cui 2.385 minori e 3.288 donne; ai quali si aggiungono 883 cadaveri attualmente senza nome. Alla tragedia si aggiunge la burocrazia, perché gli scomparsi per legge continuano ad avere oneri (si pensi ad esempio a un mutuo cointestato, ad una casa da mettere in vendita ecc.). Da qui la presentazione di una proposta di legge per dimezzare i tempi per la dichiarazione di morte presunta dell'assente.

Spariti nel nulla, i dati sconcertanti di "Penelope onlus"

Come si legge sul sito dell'Associazione, nel nostro Paese, ogni anno scompaiono migliaia di persone, di queste, la maggior parte viene ritrovata, viva o morta. Di altri si perdono le tracce, per anni o per sempre. Non si saprà mai che fine ha fatto la loro vita e la loro storia. L'associazione nasce nel 2002, grazie alla volontà di Gildo Claps, per dare sostegno a coloro vivono nel quotidiano la scomparsa di una persona cara. Antonio Maria La Scala, presidente di Penelope Italia evidenzia gli aspetti curati dall'associazione, in primis, l'impulso normativo, nello specifico, per dare attuazione alla legge 85 del 2009 che ha istituito la banca dati del dna. Penelope ha chiesto e ottenuto che vi sia il raffronto tra il dna estratto da cadaveri e resti cadaverici riposti nei vari obitori italiani in attesa di essere identificati con i familiari delle persone scomparse con l'unico scopo di dare un nome ai resti.

Da ricordare anche la legge 203 del 2012 in materia di scomparsi che impone l'avvio immediato delle indagini a seguito della denuncia ed altre proposte per combattere la burocrazia che rende ancora più pesante il dramma che vivono amici e familiari degli scomparsi. L'idea è quella di dimezzare i tempi della dichiarazione di morte presunta, attualmente fissata a 10 anni dal momento della denuncia di scomparsa.

La proposta di legge in tema di dichiarazione di morte presunta

A tal proposito, è stata presentata lo scorso 4 giugno la proposta di legge che vuole modificare l'articolo 58 del codice civile, in materia di dichiarazione di morte presunta dell'assente.

La proposta (sotto allegata) presentata alla Camera è ora all'esame della commissione giustizia.

Sono circa un migliaio le persone di cui ogni anno si perdono le tracce nel nostro Paese si legge nella relazione al testo.

Da qui, la proposta di modifica del primo comma dell'articolo 58 «in modo da portare il termine dagli attuali dieci anni richiesti a cinque anni, periodo ritenuto più che congruo alle esigenze di migliaia di famiglie italiane che si trovano ad affrontare queste tragedie. La revisione - precisano i firmatari - non influisce sui conti e sul bilancio dello Stato ed è di vitale importanza per circa 30.000 famiglie italiane che si trovano a vivere una tragedia».

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