Le richieste delle rappresentanze dell'Avvocatura e l'Associazione nazionale magistrati sul tema della preannunciata riforma del processo civile nell'incontro col ministro della giustizia Bonafede

di Gabriella Lax - Assoluta contrarietà ad interventi che compromettano gli irrinunciabili spazi di difesa e, comunque, assunti con decreto legge. Queste le richieste delle rappresentanze dell'Avvocatura e l'Associazione nazionale magistrati sul tema della preannunciata riforma del processo civile nell'incontro col ministro della giustizia Alfonso Bonafede.

Avvocati e magistrati: «La riforma civile non limiti la difesa»

Per l'avvocatura erano presenti il Consiglio nazionale forense, l'Organismo congressuale forense, l'Unione nazionale delle Camere civili e l'Associazione italiana giovani avvocati che, nel corso dell'appuntamento, come si legge in una nota, hanno manifestato a Bonafede «apprezzamento per l'investimento nelle risorse, nella considerazione che esso rappresenti il presupposto indispensabile per qualsiasi realistica aspettativa di miglioramento dell'efficienza del processo».

Inoltre, i rappresentanti degli avvocati e dei giudici, hanno espresso parere sfavorevole circa la possibilità di introdurre ulteriori sanzioni processuali rispetto a quelle già previste, «all'ampliamento dei poteri istruttori del giudice in un processo che è e deve rimanere nella disponibilità delle parti, alla previsione dell'obbligatoria comparizione personale delle parti alla prima udienza, utile solo qualora vi siano i presupposti per un tentativo di conciliazione, alla limitazione all'ambito della negoziazione assistita delle facoltà di raccolta di prove da parte degli avvocati fuori dal processo».

Da parte del guardasigilli c'è stato pieno apprezzamento e sostegno per lavorare tutti insieme, con l'obiettivo comune e condiviso, di garantire l'efficienza e l'effettività della giustizia.


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