Il ministro Grillo ha trasmesso alle regioni il programma per avere regole certe e fondi per dire basta alle attese infinite per una visita medica o un esame diagnostico
di Gabriella Lax - Arriva il nuovo piano liste d'attesa per avere regole certe e fondi per dire basta alle attese infinite per una visita medica o un esame diagnostico. Ad annuncialo è il ministro alla salute Giulia Grillo, che ha trasmesso alle Regioni il documento «per riportare - afferma in una nota - la salute dei cittadini nelle priorità dell'azione politica - grazie ad un - piano che mancava da quasi 10 anni».


Sanità, il ministro Grillo: «Ecco il nuovo piano liste d'attesa»

Grazie all'attività coordinata con le regioni, «Presto garantiremo tempi certi per ogni prestazione. Grazie ai 350 milioni previsti in Legge di Bilancio per il triennio 2018-20 - prosegue nella nota Grillo - aiuteremo i territori a potenziare i servizi di prenotazione implementando i Cup digitali e tutte le misure per rendere più efficiente il sistema. Non erano mai state stanziate risorse dedicate specificatamente alle liste d'attese. Noi lo stiamo facendo. A Sud e a Nord, le regole saranno uguali per tutti, questo servirà a ridurre le diseguaglianze».

Sanità, Grillo: «Un piano diretto ai pazienti»

Un provvedimento basilare alla luce del fatto che «La sanità del Paese deve ritornare in cima alle priorità dell'agenda politica - afferma il ministro - Pur lasciando l'autonomia alle Regioni, il ministero della Salute garantirà il monitoraggio dei percorsi diagnostico-terapeutici, ma anche delle prestazioni ambulatoriali in regime libero-professionale. Sembrano concetti tecnici, ma riguardano la vita di tutti noi cittadini. Questo nuovo Piano è diretto innanzitutto ai pazienti, specialmente a quelli che in questi anni si sono sentiti abbandonati». In questo contesto, l'Osservatorio Nazionale sulle Liste di Attesa del ministero della Salute «sarà la cabina di regia che assicurerà ai cittadini un monitoraggio effettivo sui servizi sanitari e quindi sull'applicazione concreta del diritto alla salute, ma sarà anche uno stimolo per le Regioni. Le aziende sanitarie dovranno competere per offrire i servizi migliori, attivando un circolo virtuoso con ricadute positive sulle persone, ma anche sui lavoratori del Ssn, che devono sentirsi maggiormente valorizzati. I direttori generali delle aziende sanitarie - conclude Grillo - saranno valutati anche in base al raggiungimento degli obiettivi di salute connessi agli adempimenti dei Lea: questo significa che chi non mette l'efficienza delle liste d'attesa al primo posto del suo mandato, potrà essere rimosso dall'incarico».


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