L'importante cambiamento, dopo le parole del ministro dell'Istruzione Marco Bussetti, potrebbe concretizzarsi in un emendamento al disegno di legge di bilancio

di Gabriella Lax - Basta al divieto di iscriversi in due università. Al momento, l'ordinamento italiano non consente agli atenei italiani di prevedere nella loro offerta formativa la formula dei "due titoli in uno" erogati sul territorio nazionale. Gli unici consentiti sono i double degree, organizzati in collaborazione con le accademie straniere. Così il laureato può vedersi riconosciuto il titolo contemporaneamente in Italia e in un altro Paese. In questo modo raddoppiano anche le possibilità di trovare lavoro.

Dal ministro Bussetti arriva lo stop al divieto due lauree

L'importante cambiamento, che potrebbe concretizzarsi in un emendamento al disegno di legge di bilancio, arriva dalle parole del ministro dell'Istruzione Marco Bussetti, all'inaugurazione del Salone Orientamenti di Genova.

«E' importante che i ragazzi non si specializzino unicamente in un settore, ma abbiano magari anche la possibilità, come avviene in altre nazioni, di rendere un po' più flessibile la propria formazione» ha detto bussetti. L'obiettivo potrebbe essere l'abolizione dell'art. 142 del regio decreto 1592 del 1933 secondo cui è «vietata l'iscrizione contemporanea a diverse università e a diversi istituti d'istruzione superiore, a diverse facoltà o scuole della stessa università o dello stesso istituto e a diversi corsi di laurea o di diploma della stessa facoltà o scuola» nel nostro Paese.

La cancellazione consentirebbe agli studenti di seguire più di un corso in contemporanea e agli atenei di fare squadra allargando la loro offerta formativa. Con il solo paletto che non sarebbe comunque possibile iscriversi a due facoltà entrambe a numero chiuso.

Quali potrebbero essere i riscontri immediati della modifica allo studio?

L'obiettivo del Miur è quello di a creare delle professionalità più in linea con le nuove sfide lanciate dal mercato del lavoro. Come già succede nei Paesi Bassi o in Svizzera.

L'ambito riguarda, come chiarito dal Sole 24 Ore, la creazione di figure professionali che lavorano alle nuove frontiere della ricerca. L'esempio classico è quello delle lauree in Medicina e in Ingegneria biomedica che già oggi hanno molti punti in comune ma non raggiungono l'80% di sovrapposizione di crediti formativi e dei settori scientifici disciplinari richiesti per avviare un corso interclasse. Tra gli atenei che si lancerebbero in questa nuova avventura spicca il Politecnico di Milano che già oggi ha in carniere 75 accordi per l'erogazione di doppie lauree. Sia in ambito Ue che extra Ue.


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