La manovra 2019 non convince Bruxelles ma il Governo italiano ha intenzione di presentare un piano B, rischiando così procedure sanzionatorie. Vediamo i numeri della manovra, i perché della bocciatura , i tempi e i prossimi passi

di Annamaria Villafrate - La manovra finanziaria del Governo italiano (sotto allegata) suscita le ire di Bruxelles, che chiede all'Italia di presentare un nuovo documento modificato, che sia rispettoso dei parametri fissati dal Patto di Stabilità. In caso contrario si potrebbero avviare azioni punitive. Il premier Conte, Tria, Di Maio e Salvini si dicono disposti al dialogo, ma al momento non sembrano voler arretrare. Vediamo insieme i numeri della manovra, il perché della bocciatura dell'Europa, i tempi e cosa potrebbe succedere, se l'Italia decidesse di non adeguarsi alle richieste della Commissione Europea.

Indice:

I numeri della manovra

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Cosa prevede la bozza della manovra del Governo Giallo-verde? Qualche numero per comprendere le priorità di questo esecutivo:

  • 9 miliardi sono destinati al Fondo per il reddito di cittadinanza,che comprende anche il Rei, ossia il reddito d'inclusione, che contempla un beneficio economico e, similmente al reddito di cittadinanza, un piano di inclusione lavorativa e sociale;
  • riduzione del Fondo per la Povertà di 2.198 milioni di euro per l'anno 2019, in 2.158 milioni di euro per l'anno 2020 e in 2.130 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2021;
  • 6,7 miliardi per modificare la legge Fornero nel 2019 e nel 2020 destinati al "Fondo per la revisione del sistema pensionistico "con una dotazione pari a 6.700 milioni di euro per l'anno 2019 e di 7.000 milioni di euro annui a decorrere dal 2020";
  • 100 milioni al Fondo per la famiglia a partire dal 2019;
  • 131 milioni per l'anno 2019, 292 milioni per il 2020 e 384 milioni a partire dal 2021 per rifinanziare il Fondo per le assunzioni nella Pubblica Amministrazione;
  • 20 milioni nel 2019 e 50 milioni annui a partire dal 2020 per alimentare il Fondo per il finanziamento ordinario delle università, per l'assunzione di ricercatori;
  • proroga della riduzione del canone Rai a 90 euro prevista per il 2018 e ampliamento dei soggetti esonerati, che dal 2020 saranno tutti gli ultra settantacinquenni con reddito annuale fino a 8000 euro;
  • dal 2019 tasse più elevate su fumo e tabacchi.

Manovra: la bocciatura dell'Unione Europea

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la Commissione Europea dice no ai numeri della manovra del Governo Conte, perché per la prima volta nella storia c'è una deviazione dal Patto di Stabilità, che rischia di mettere in pericolo la solidità degli accordi. Alla bocciatura però rispondono compatti il premier Conte, Di Maio e Salvini, convinti delle loro scelte politiche e decisi a non arretrare neanche di un passo. Secondo la triade infatti il Paese deve crescere, basta con le ristrettezze imposte dall'Europa.

E ora cosa succede?

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L'Europa ha concesso al Governo italiano la possibilità di presentare un nuovo documento programmatico, nel rispetto di quanto previsto della normativa europea, in considerazione della particolare gravità dell'inosservanza degli obblighi imposti dal Patto di Stabilità. Nel caso in cui l'Italia non dovesse presentare una finanziaria "modificata" nel rispetto dei dettami europei (disavanzo non superiore al 3% del Pil e debito pubblico non superiore al 60% del Pil) l'Unione potrebbe avviare le procedure sanzionatorie. Il Governo italiano però non pare voler proporre un piano B, anche se, al pari della Commissione Europea, è aperta al dialogo e al confronto per far comprendere le ragioni delle proprie scelte.

I tempi

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L'Europa ha concesso tre settimane all'Italia per tornare sui suoi passi e presentare un nuovo testo. Entro fine novembre in ogni caso, deve arrivare l'ok dell'Ue per dare modo di iniziare l'iter parlamentare interno che va comunque concluso entro il 31 dicembre 2018 per consentire l'entrata in vigore della manovra a partire dal 1° gennaio 2019.

Bozza Legge Bilancio del 23-10-2018

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