E' atteso lunedì 15 lunedì in Consiglio dei Ministri il decreto fiscale collegato alla manovra. Dalla rottamazione-ter alla cancellazione dei mini-debiti, ecco le novità e l'ultima bozza
di Marina Crisafi - Rottamazione-ter e definizione delle liti pendenti con il fisco, ma anche cancellazione dei mini-debiti fino a mille euro. Sono alcune delle ultime novità della bozza di decreto fiscale collegato alla manovra atteso lunedì prossimo in Consiglio dei Ministri per l'approvazione.

Vediamo le novità:

Pace fiscale estesa

Secondo l'ultima bozza del dl fiscale circolante in queste ore, saranno interessate dalla pace fiscale tutte le controversie pendenti in ogni stato e grado del giudizio, compresa Cassazione anche a seguito di rinvio, che possono essere definite su richiesta del soggetto che ha proposto l'atto introduttivo del giudizio o di chi vi è subentrato ovvero ne ha la legittimazione. In caso di soccombenza dell'Agenzia delle Entrate, le controversie potranno essere definite con il pagamento: della metà del valore della controversia in caso di soccombenza nella pronuncia di primo grado; di un terzo del valore della controversia in caso di soccombenza nella pronuncia di secondo grado. Per le controversie relative esclusivamente alle sanzioni non collegate al tributo, è richiesto il pagamento del 15% del valore della controversia (sempre in caso di soccombenza dell'Agenzia).

Sarà prevista anche la definizione agevolata degli atti del procedimento di accertamento e dei processi verbali di constatazione. La prima modifica consente ai contribuenti di regolarizzare le proprie posizioni fiscali pendenti ma non ancora definite, versando solo le maggiori imposte senza applicazione di sanzioni e interessi. La seconda consente, invece, di definire in via agevolata i processi verbali di constatazione, presentando una dichiarazione integrativa, ovvero una prima dichiarazione in caso di omessa presentazione della stessa, versando per intero le imposte autoliquidate.

Addio debiti fino a mille euro

La bozza del dl fiscale prevede anche la cancellazione d'ufficio dei debiti affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2010 purchè entro i mille euro. La norma prevede che siano automaticamente annullati, alla data del 31 dicembre 2018, i debiti di importo residuo fino a mille euro, calcolato alla data di entrata in vigore del decreto e comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, risultanti dai carichi affidati alla riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010. L'operazione costerà allo Stato 524 milioni nei 5 anni dal 2019 al 2023. Leggi anche

Rottamazione-ter delle cartelle

Sempre sul fronte fiscale, ci saranno 5 anni per sanare le cartelle consegnate alle Entrate dal 2000 al 2017, oltre alla possibilità di ricorrere a compensazioni, di non pagare sanzioni e interessi di mora. Questi i dettagli della rottamazione-ter in linea con le bozze precedenti del dl fiscale. La nuova definizione agevolata rispetto alle precedenti garantirà condizioni più favorevoli per i contribuenti che aderiranno: si potrà, infatti, pagare in un arco di tempo più ampio (5 anni appunto), con due rate semestrali l'anno (al 31 luglio e al 30 novembre) e si potrà utilizzare la compensazione dei crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili, maturati nei confronti della Pa (e anche professionali) per tutti i versamenti necessari a perfezionare la definizione. Per chi effettuerà il pagamento a rate, inoltre, il tasso di interesse sarà ridotto al 2% annuo, col pagamento della prima rata scatterà l'estinzione delle procedure esecutive avviate prima dell'adesione alla definizione agevolata.

Decreto fiscale bozza 11 ottobre

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