Un codice ad hoc approda in pronto soccorso, insieme a due specifici protocolli, per aiutare i pazienti affetti da disturbi alimentari ed inserirli in un percorso terapeutico

di Gabriella Lax - Un codice ad hoc che contraddistingue i disturbi alimentari. Il "codice lilla" approda in pronto soccorso per aiutare i pazienti affetti da disturbi alimentari ed inserirli in un percorso terapeutico.

Disturbi alimentari, ora c'è il "codice lilla"

Sono state diffuse dal Ministero della Salute le linee guida per gli operatori sanitari che accolgono i pazienti con disturbi dell'alimentazione in pronto soccorso, insieme ad esse arriva a battesimo il codice lilla.

Dalle ultime stime, i disturbi dell'alimentazione, bulimia e anoressia, riguardano 3,5 milioni di italiani: con una età media di insorgenza che si abbassa progressivamente. A ciò si sommino le difficoltà, da parte di chi sta intorno alle persone affette, a gestire correttamente il problema e la difficoltà del servizio sanitario nazionale di trattare in modo efficace sia i pazienti che soffrono di disturbi dell'alimentazione sia chi li assiste.

Si tratta di malattie che si insinuano in maniera subdola e silenziosa, i cui sintomi, sovente, vengano spesso confusi, sottovalutati e non compresi nella loro gravità che, nei casi più gravi, può portare alla morte.

Le raccomandazioni agli operatori sanitari per interventi in pronto soccorso

Grazie alle sollecitazioni delle associazioni dei famigliari di persone affette da disturbi dell'alimentazione, ed anche degli stessi medici e operatori sanitari, da uno specifico tavolo di lavoro del ministero, che ha pensato di agire su due fronti, sono nate le "Raccomandazioni per interventi in pronto soccorso per un codice lilla" e le "Raccomandazioni per i familiari".

Il primo protocollo agli operatori sanitari del Pronto Soccorso ai quali spetta fare accoglienza, triage e trattamento del problema, in base alle situazioni che si presentano. L'obiettivo è trovare percorso (personalizzato) che consenta anche agli operatori sanitari di comprendere come comportarsi a fronte a questi casi e di differenziare il più possibile i pazienti che si presentano al Pronto Soccorso affinchè possano essere curati nella maniera migliore e veloce.

Le raccomandazioni ai familiari

Il secondo lavoro si pone come obiettivo aumentare il livello di conoscenza e consapevolezza di genitori e famigliari dei pazienti sul disagio che affligge il proprio caro, in modo da poterlo affrontare in modo più corretto ma anche lucido. Vengono fornite indicazioni da seguire per stare vicino a un paziente che soffre di disturbi alimentari. L'obiettivo, in questi casi, è dare un supporto che si possa considerare pratico. La guida aiuta a riconoscere i sintomi e classificare le diverse patologie che sono molto diverse tra di loro e quindi hanno bisogno di interventi completamente opposti. Sarà importante per i familiari dei pazienti dare anche un supporto nella gestione dei pasti e capire come sarà da distribuire l'alimentazione delle persone colpite da questi disturbi.


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