Un questionario sul prestito d'onore accende le polemiche. Le associazioni studentesche ribattono: "Serve incentivare il diritto allo studio". Il ministro Bussetti: "Era antecedente al mio insediamento"

di Gabriella Lax - Un questionario per gli studenti nell'ambito della valutazione per introdurre uno strumento finanziario che faciliti l'accesso a studi universitari e post laurea. Una valutazione per comprendere anche quali costi sostengono gli studenti ed in che modo vi possono far fronte. Il questionario è stato proposto dal Miur, agli studenti italiani. Attualmente non è più possibile rispondere perché il modulo si legge "non accetta più risposte". Andiamo con ordine.

Questionario del Miur su costi degli studi e prestito d'onore

L'iniziativa del Miur, come chiarisce la Stampa, era rivolta alle regioni del Sud Italia, per «supportare la partecipazione degli studenti a percorsi di istruzione terziaria collegati alle aree individuate nella Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente, in particolare coloro che risiedono nelle Regioni obiettivo del Programma Operativo Nazionale (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia)». Si pensava forse all'introduzione per gli studenti del cosiddetto il prestito d'onore. Ossia un finanziamento davvero particolare che presenta condizioni più favorevoli per il rimborso ed offre un accesso più semplice al capitale. Nel caso degli studenti, come accade negli Usa e nel Regno Unito, per pagare gli studi, si chiedono in prestito soldi da restituire dopo aver trovato lavoro. Anche in Italia c'era stata qualche sperimentazione dedicata proprio ad aiutare gli studenti con master e le tasse esose degli atenei privati.

Studenti: "Consultazione farsa sui prestiti d'onore"

Il questionario però ha suscitato l'ira funesta delle associazioni degli studenti che invocano, in primis, un rafforzamento del diritto allo studio. Andrea Torti, portavoce della Coordinamento universitario Link evidenzia che «Il problema degli studenti italiani non sono solo le tasse, ma i costi della vita universitaria. Aumentiamo il fondo per le borse di studio, uno dei più bassi in Europa, e gli alloggi per gli studenti. Il prestito d'onore non può essere una soluzione. Come scritto nel Contratto, chiediamo al Governo di investire nel diritto allo studio e nell'aumento della no tax area». Secondo la Costituzione: «I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi». Dopo i tanti tagli ai fondi statali, la scarsità di alloggi, il sistema del diritto allo studio è in pericolo. E in tanti, soprattutto al Sud, rinunciano a studiare, così nel nostro Paese ci sono il 18% di laureati, contro il 37% della media nella zona Ocse: il dato più basso dopo quello del Messico.

Questionario e prestito d'onore, la risposta del ministro Bussetti

Ma, dopo le polemiche degli studenti, la risposta del Miur lascia aperti spiragli. «Il questionario è antecedente all'insediamento del Ministro Marco Bussetti, che ha chiesto un approfondimento e conferma l'intenzione di lavorare sul diritto allo studio come tema prioritario, mantenendo un confronto costante con gli studenti. Ogni nostro giovane che resta fuori dall'Università è una occasione persa per lo sviluppo del capitale umano del Paese». Ed infine, sempre dal Miur, le assicurazioni: «il sondaggio è completamente svincolato dai fondi nazionali del diritto allo studio».


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