Oltre 500mila processi rinviati per lo sciopero di un mese dei giudici di pace che terminerà domani. A giugno annunciata nuova astensione di un mese
di Redazione - Finirà domani lo sciopero di un mese dei giudici di pace contro la riforma della magistratura onoraria che ha visto un'adesione superiore al 90% e oltre 500mila processi rinviati. E già si annuncia una nuova astensione a giugno della durata di un mese se il governo attuale sarà ancora in carica. È quanto rende noto l'Unagipa, l'Unione nazionale giudici di pace.

Giudici di pace, a giugno nuovo sciopero contro la riforma

"La riforma Orlando, attualmente nella fase transitoria, precarizza ulteriormente la categoria dei magistrati onorari e dei giudici di pace, limitandone l'impegno lavorativo a 2 giorni a settimana, senza tutele economiche e previdenziali, già oggi prevedendone l'applicazione nell'ufficio del processo senza alcuna remunerazione - denunciano in una nota la presidente e il segretario Unagipa, Maria Flora Di Giovanni e Alberto Rossi. "A fronte di un tale degradante svilimento della funzione, la sciagurata riforma Orlando raddoppia i carichi di lavoro dei magistrati onorari, con un aumento vertiginoso delle competenze del giudice di pace; ciò porterà al collasso della Giustizia in Italia - proseguono - e le forme di protesta che stanno portando avanti da mesi i giudici di pace, ossia la tenuta di una sola udienza a settimana, fra un paio di anni diverranno legge, non potendo il loro impegno superare i 2 giorni, dei quali un giorno evidentemente dedicato alla stesura delle sentenze".

Per questi motivi, l'Unione chiede "la sospensione di ogni procedura di attuazione della riforma e la sua abrogazione una volta che sarà formato un nuovo governo, con stabilizzazione dei magistrati di pace e onorari in servizio sulla falsariga della legge 217 del 1974 che riconobbe agli allora vice pretori onorari la continuità del servizio e lo stesso trattamento economico e previdenziale dei magistrati di tribunale".


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