L'Aiga, l'associazione dei giovani avvocati, evidenzia le criticità nella riforma della magistratura onoraria e annuncia la propria proposta che presenterà al futuro ministro della giustizia

di Redazione - Una proposta di riforma della magistratura onoraria per superare le criticità di quella approvata l'anno scorso con d.lgs. n. 116/2017 pubblicato il 31 luglio 2017 in Gazzetta Ufficiale. È quanto annuncia l'Aiga, l'associazione italiana dei giovani avvocati in una nota, atteso che sono "numerosi i profili della riforma che interessano direttamente gli avvocati, e, in particolare, la riorganizzazione dell'ufficio del giudice di pace che, secondo il testo di legge, muterà la denominazione in ‘giudice onorario di pace', anche alla luce dell'incremento di competenze che il legislatore ha inteso affidargli".

Riforma magistratura onoraria, cosa prevede

La riforma prevede, tra le tra altre cose, ricorda l'Aiga, che il Giudice Onorario di Pace che venga assegnato all'ufficio per il processo potrà decidere le controversie di valore non superiore a 50mila euro, i sinistri di valore fino a 100mila euro e i pignoramenti presso terzi per valori non superiori a 50mila euro, nonché tutte le cause in materia condominiale, indipendentemente dal loro valore. Si assiste così, evidenzia l'associazione, "alla perdita della funzione originaria del Giudice di Pace, inizialmente pensato come magistrato onorario assegnatario di affari di modesto valore".

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Riforma magistratura onoraria, le criticità

La riforma oggi pensata presenta, dunque, secondo i giovani avvocati, "varie criticità e, in primo luogo, quella relativa all'impegno richiesto che non potrà mai essere superiore a due giorni la settimana, comprensivo sia dell'attività di udienza che dell'attività extra udienza".

Si è di fronte quindi ad un "paradosso", una "finzione normativa perché si sa bene oggi che la macchina della giustizia funziona grazie soprattutto alla magistratura onoraria, il cui impegno non è certamente limitato a sedici ore di lavoro settimanale circa". Da ciò conseguirà, rincarano i giovani avvocati, "un considerevole allungamento dei tempi di definizione dei contenziosi, essendo ridotto in modo ragguardevole il tempo che i magistrati onorari potranno dedicare alle cause a loro affidate".

D'altro canto, la riforma, incrementa le competenze dei nuovi Gop senza fornire garanzie che i soggetti incaricati abbiano "quella preparazione richiesta dalle materie loro devolute, e soprattutto che siano dotati degli strumenti necessari perché siano mantenuti gli obiettivi raggiunti oggi con l'informatizzazione della giustizia nei Tribunali e nelle Corti d'Appello". In primis, il riferimento è al processo civile telematico, non ancora in funzione presso i giudici di pace, "argomento sul quale già nel corso del 2017 Aiga fece sentire la propria voce".

Si assiste, pertanto, sottolinea ancora la nota, "al consolidamento di una giustizia a doppio binario: ‘l'alta velocità' delle sezioni speciali dedicate a talune problematiche individuate con criteri di preferenza non giuridici (ne è un caso il Tribunale delle Imprese), dall'altro il ‘regionale lento' e tecnicamente depauperato della Giustizia onoraria, riservato a posizioni giuridiche che, seppure riconosciute primarie a livello costituzionale, sono di fatto penalizzate nella pratica organizzativa per esigenze di natura non giuridica".

Riforma magistrati onorari, la proposta di Aiga

In virtù delle criticità evidenziate, Aiga ritiene che la riforma "dovrà necessariamente essere modificata in alcune sue parti e relative ai soggetti che verranno coinvolti, agli strumenti di cui dovranno essere dotati, alle risorse che il Ministero non potrà non mettere a disposizione".

Una seria riforma della magistratura onoraria, afferma infatti l'associazione, "deve investire tre temi fondamentali: (1) un'adeguata formazione dei soggetti chiamati a rivestire il ruolo di magistrati onorari, (2) l'adozione di strumenti tecnici indispensabili per la gestione della varie fasi del processo e, quindi, l'introduzione del processo civile telematico, (3) la predisposizione di risorse che consentano ai magistrati onorari di non ritenere limitate a due giorni la settimana le ore da dedicare alla funzione giurisdizionale, a pena di volerne svilire il rilievo costituzionale".

Da qui l'impegno a predisporre una precisa proposta di riforma della magistratura onoraria che sarà sottoposta al futuro ministro della giustizia.


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