Il 21 marzo la proposta della commissione europea sulla web tax

di Gabriella Lax - Per incrementare il bilancio dell'Unione europea il presidente dell'Eurocamera, Antonio Tajani ha chiesto che non si vengano a mettere le mani nelle tasche dei cittadini ma, come proporrà il Parlamento europeo nei prossimi giorni, si possano aumentare le risorse proprie, anche con la web tax.

Web Tax

Ma come faranno le multinazionali del digitale (quelle che offrono applicazioni, motori di ricerca, servizi pubblicitari per intenderci) a pagare le imposte nei paesi dove producono profitti? La difficoltà è localizzare la sede stabile dell'organizzazione. Ebbene arrivano le prime risposte. Come riporta Italia Oggi, indipendentemente dal luogo di partenza in cui la società digitale ha stabilito la residenza fiscale verrà considerata sede stabile dell'organizzazione della società di servizi digitali lo stato membro Ue dove vengono registrati ricavi superiori ai 5 milioni di euro l'anno.

Questo il tema proposto in un emendamento del report Common corporate tax base (Cctb, base imponibile comune per l'imposta sulle società) presentato da Paul Tang e approvato dalla commissione affari economici con 39 voti favorevoli. Approvazione anche per il report redatto da Alain Lamassoure sul Common consolidated corporate tax base (Ccctb, base imponibile comune consolidata per l'imposta sulle società). Due emendamenti che vanno di pari passo se si considera che il Cctb precede la fase del «consolidamento» realizzata grazie all'introduzione di una base imponibile comune tra tutti gli stati dell'Ue (Cctb). Per questi motivi, la Commissione affari economici ha chiesto l'unificazione dei testi in modo da avviare l'applicazione dal 2020 ed evitare che passi troppo tempo tra l'introduzione di una base imponibile e il consolidamento successivo. La Commissione ha anche chiesto che parte dei proventi derivanti dal Ccctb possano essere utilizzati come risorse proprie dell'Ue.

Web tax, la proposta della Commissione il 21 marzo

Di web tax secondo Pierre Moscovici, commissario europeo agli Affari economici e monetari, si discuterà con una proposta della Commissione europea il 21 marzo. Moscovici sottolinea come le aziende digitali siano tassate solo al 9%, quelle tradizionali al 23%. Dunque non più accettabile.

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