Quali sono i programmi elettorali dei maggiori partiti politici del paese in vista delle elezioni del 4 marzo

di Lucia Izzo - Con le Camere sciolte a fine dicembre e le elezioni fissate per il successivo 4 marzo, il tempo a disposizione per la campagna elettorale è apparso da subito assai breve per i maggiori partiti al fine di informare adeguatamente gli italiani sui propri programmi e obiettivi in caso si venisse eletti.

Per queste ragioni il confronto è apparso da subito piuttosto intenso e i c.d. programmi elettorali sono stati messi nero su bianco e ufficialmente presentati ai cittadini che presto saranno chiamati al voto e a scegliere chi porre alla guida del paese per i prossimi anni.

Elezioni 2018: una premessa

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Quelle definite da molti, in tono poco lusinghiero, come mere "promesse elettorali" poiché non sempre rispettate in toto dai vincitori, rappresentano innegabilmente un imprescindibile punto di partenza, una base indispensabile per conoscere, comprendere ed eventualmente condividere le priorità a cui vorranno dedicarsi i vincitori.

Di seguito, per offrire un po' di chiarezza e di sintesi quanto ai principali obiettivi, sono state prese in considerazione le proposte riguardanti le tematiche fondamentali per il futuro del paese contenute nei programmi delle forze politiche, sondaggi alla mano, maggiormente diffuse e rappresentative a livello nazionale.

Le maggiori coalizioni in sfida per contendersi la guida del paese e per portare i propri rappresentanti al Parlamento sono: la coalizione di Centrodestra, il Centrosinistra guidato dal PD, il Movimento 5 Stelle, Liberi e Uguali e +Europa.

Elezioni 2018: il programma del Centrodestra

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Alle prossime elezioni politiche, i tre principali partiti di centrodestra (ovverosia Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia), si presenteranno come parte di un'unica coalizione senza nome. I leader dei partiti (Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini) hanno firmato un programma comune in 10 punti da sottoporre all'attenzione dei cittadini e hanno preannunciato che per la scelta del capo di un eventuale e futuro Governo di centrodestra si guarderà a chi ha preso più voti dentro la coalizione.

I temi fondamentali su cui si assesta l'attenzione della coalizione riguardano l'abbassamento delle tasse, una minore dipendenza dall'Europa, famiglia, immigrazione e una maggiore attenzione alla sicurezza.

Il Centrodestra propone, infatti, di riformare il sistema tributario introducendo un'unica aliquota fiscale (Flat tax) per famiglie e imprese, una "no tax area" e meno imposte. Ad esempio si prevede l'addio a quella sulle donazioni, all'imposta di successione, alla tassa sulla prima casa, al bollo sulla prima auto.

La lotta alla povertà, per la coalizione, passa anche attraverso l'aumento delle pensioni minime, delle pensioni alle mamme, del raddoppio dell'assegno minimo per le pensioni di invalidità e sostegno alla disabilità, dell'azzeramento della legge Fornero e dell'introduzione di una nuova riforma previdenziale.

Altro punto fondamentale della coalizione rimane quello di svincolarsi dall'Europa, abbandonando le politiche di austerità e le regolamentazioni eccessive, e revisionando i trattati europei, in generale assicurare un recupero di sovranità, sul modello tedesco, con prevalenza della nostra Costituzione sul diritto comunitario.

In ambito di sicurezza il programma del centrodestra appare orientato alla lotta al terrorismo e disciplinare l'immigrazione: si punta, tra le altre cose, a introdurre il principio che la difesa è sempre legittima, a valorizzare le Forze dell'ordine, a riprendere il controllo dei confini, a bloccare gli sbarchi con respingimenti assistiti e attraverso la stipula di trattati e accordi con i Paesi di origine dei migranti economici, a rimpatriare tutti i clandestini, a sviluppare un "Piano Marshall per l'Africa".

Ancora, si legge nel programma, si promette l'efficientamento della "macchina dello Stato" e anche un Piano per il Sud, per assicurare lo sviluppo infrastrutturale e industriale del Mezzogiorno e uso più efficiente dei fondi europei, e un piano straordinario per le zone terremotate

Alla famiglia, "primo e fondamentale nucleo della società", si pensa tramite un piano straordinario per la natalità con asili nido gratuiti e assegni familiari più che proporzionali al numero dei figli, tutelando il lavoro delle giovani madri e difendendo le parti opportunità, nonché garantendo la piena occupazione per i giovani attraverso stage, lavoro e formazione

Infine, particolare attenzione anche agli animali domestici e di affezione (con l'introduzione di un Codice che ne tuteli i diritti), alla riforma della giustizia per assicurare il diritto a un giusto processo, agli investimenti nell'istruzione e nella sanità pubblica, all'azzeramento della povertà assoluta con un grande Piano di sostegno ai cittadini italiani in condizione di estrema indigenza, allo scopo di ridare loro dignità economica.

Elezioni 2018: il programma del Movimento 5 Stelle

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Il Movimento 5 Stelle, capeggiato dal deputato Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera nell'ultima legislatura, ha proposto un lungo programma elettorale elaborato attraverso la piattaforma online Rousseau e pubblicato sul sito internet del partito.

I diversi documenti in PDF che lo compongono si focalizzano su vari temi, nel dettaglio: sviluppo economico, esteri, fisco, scuola, università e ricerca, banche, beni culturali, telecomunicazioni, turismo, ambiente, giustizia, affari costituzionali, salute, immigrazione, trasporti, energia, lavoro, difesa.

Molti sono i richiami a storici obiettivi del M5S, tra cui il reddito di cittadinanza e il drastico taglio dei costi della politica. In uno schema di 20 punti "per la qualità della vita degli italiani", il Movimento punta da subito a eliminare 400 leggi inutili, a garantire meno burocrazia per imprese e cittadini, a creare nuove opportunità di lavoro, nuove professioni e figure professionali aumentando gli investimenti nelle nuove tecnologie, compresi internet delle cose, auto elettriche e sistemi di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione.

Il Movimento punta, non solo, a garantire un reddito di cittadinanza e a destinare oltre 2 miliardi di euro per la riforma dei centri per l'Impiego (garantendo formazione continua per chi perde l'occupazione e rendendo le imprese più competitive), ma anche a introdurre una pensione minima di 780 euro netti al mese a tutti i pensionati (1.170 euro netti mensili per una coppia di pensionati).

Cavallo di battaglia del M5S, è il taglio dei costi della politica, quindi stop a pensioni d'oro, vitalizi, privilegi e altri sprechi della politica. Ancora, meno tasse, addirittura nessuna per i redditi fino a 10mila euro, e riduzione delle aliquote Irpef, del cuneo fiscale e dell'Irap. Inoltre, il Movimento punta al totale superamento della Legge Fornero, a estendere a tutti la Quota 100 e la Quota 41, a far tornare l'Opzione donna e a garantire una staffetta generazionale.

Maggiore sicurezza e legalità ai cittadini verrebbe garantita attraverso 10mila nuove assunzioni nelle forze dell'ordine e due nuove carceri. In relazione all'immigrazione, il Movimento propone di incentivare la cooperazione internazionale, anche per stipulare trattati per i rimpatri e di assumere, nelle commissioni territoriali, personale destinato a valutare, in un mese, se un migrante ha diritto a stare in Italia o no.

Quanto alle famiglie, è espresso il riferimento al modello francese, per assicurare rimborsi per asili nido, pannolini e baby sitter. Ancora, il M5S spinge per introdurre l'IVA agevolata per prodotti neonatali, per l'infanzia e per la terza età e a innalzare l'importo detraibile per l'assunzione di colf e badanti.

Una particolare attenzione è rivolta anche al mondo della finanzia e ai risparmi dei cittadini: si prospettano anche risarcimenti ai risparmiatori truffati, la creazione di una Procura nazionale per i reati bancari e di una Banca Pubblica Italiana per gli investimenti per piccole imprese, agricoltori e famiglie.

Recependo le indicazioni degli attivisti, il M5S punta sulla green economy, sul riciclo dei rifiuti, sulle energie rinnovabili e sull'efficienza energetica, sulla diffusione delle auto elettrice e sull'abbandono del petrolio entro il 2050 e a investimenti produttivi in settori strategici (compresi manutenzione del territorio, banda Ultra Larga, contrasto al dissesto idrogeologico, adeguamento sismico).

Spazio anche alla lotta a corruzione, mafie e conflitti d'interesse, a una giustizia più rapida, equa ed efficiente, alla sanità, con aumenti delle risorse stanziate e la riduzione sostanziale delle liste di attesa per gli esami medici, a una riduzione del rapporto debito pubblico/PIL di 40 punti in dieci anni, al superamento della c.d. "Buona Scuola", alla valorizzazione e alla tutela del made in Italy e dei beni culturali, con la creazione di un Ministero del Turismo separato da quello dei Beni Culturali.

Elezioni 2018: il programma del Centrosinistra

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Il Partito Democratico, guidato da Matteo Renzi, ha elaborato un programma di "piccoli passi" focalizzato su quattro punti fondamentali, che costituiscono altrettanti titoli delle sezioni in cui il programma è diviso, ovverosia: "Lavoro", "Europa", "Prendersi cura delle Persone" e "Cultura".

Spicca la proposta di introdurre un salario minimo universale garantito per tutti, nonché una "pensione contributiva di garanzia" per i giovani con carriere discontinue e redditi bassi e, ancora, la volontà di raddoppiare i fondi per il reddito d'inclusione.

Il Centrosinistra punta a tutelare i lavoratori dall'abuso dei contratti di lavoro a tempo, a incentivare la formazione, a creare una maggiore sinergia tra scuola e lavoro attraverso programmi di orientamento, a introdurre un "bonus affitto" per i giovani lavoratori under30, a estendere gli 80 euro mensili anche alle partite IVA, a sbloccare il turn over nella Pubblica Amministrazione e all'assunzione di oltre 10mila ricercatori.

Il progetto enfatizza, altresì, la spinta verso l'integrazione europea e gli "Stati Uniti d'Europa" poiché, con l'aiuto dell'Europa si potrà anche gestire il fenomeno migratorio, il controllo delle frontiere l'accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati combattendo i trafficanti di persone, attuando rigorosamente le leggi che regolano ingresso e soggiorno e aumentando i corridoi umanitari.

In materia fiscale, oltre a proseguire nella lotta all'evasione, si prospetta la riduzione di prelievi e tasse ove eccessivi, secondo il principio "pagare meno, pagare tutti", e l'introduzione di una "patente fiscale" a punti per avvantaggiare i contribuenti virtuosi, nonché ridurre la pressione fiscale sulle imprese, grandi e piccole.

Per le famiglie, il programma propone l'introduzione di un assegno, una misura fiscale unica che preveda 240 euro di detrazione Irpef mensile per i figli a carico fino a 18 anni e 80 euro per i figli fino a 26 anni, l'estensione sempre a 10 giorni del congedo obbligatorio per i padri, una tessera gratuita per i trasporti pubblici destinata a chi cerca lavoro.

Altri obiettivi spingono a continuare sulla strada intrapresa per quanto riguarda l'Ape Social e l'Ape Volontaria, a migliorare la "Buona Scuola" eliminando le criticità, a valorizzare il Terzo Settore (introducendo anche un mese di Servizio Civile obbligatorio), a fornire più sostegno alle persone con disabilità, a combattere l'inquinamento e a tutelare l'ambiente (con potenziamento degli attuali Ecobonus), a investire in conoscenza, cultura, ricerca e innovazione, a valorizzare i trasporti pendolari e i progetti legati alla crescita del Mezzogiorno, a potenziare e riorganizzare la medicina territoriale e ad attuare definitivamente il nuovo piano nazionale di prevenzione vaccinale.

Elezioni 2018: il programma di Liberi e Uguali

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Il movimento Liberi e Uguali, la lista di sinistra guidata dal presidente del Senato Pietro Grasso, riunisce diversi partiti (Sinistra Italiana, MDP, Possibile), ma non si presenta come una coalizione.

Un progetto che punta sulla democrazia, sul contrasto alle diseguaglianze, a riportare l'istruzione, il lavoro e l'ambiente al centro della vita sociale dei cittadini. Liberi e Uguali punta a cancellare la logica della "Buona Scuola", a rendere la scuola realmente gratuita, a moltiplicare l'offerta pubblica di nidi, a stabilizzare gli insegnanti precari, fornire un piano per l'edilizia scolastica ad abolire le tasse universitarie.

Per quanto riguarda il lavoro, si punta a eliminare le diseguaglianze sui redditi, a garantire la piena occupazione tramite investimenti straordinari, a sbloccare il turnover nella P.A. (sanità, scuola, università, servizi sociali e sicurezza), superare la precarietà, il divario salariale tra uomini e donne e il sistema del Jobs Act, ripristinando l'art. 18 e abbandonando la giungla di forme contrattuali introdotte nell'ultimo ventennio.

Anche in questo programma si suggerisce di rimaneggiare la riforma Fornero, riarticolando il sistema delle uscite anticipate o ritardate per tipologie di attività, in base al carico di gravosità del lavoro svolto.; inoltre, si propone di riconoscere anche la maternità come fattore di possibile anticipo dell'età di pensionamento, di stabilizzare "Opzione Donna", di separare la previdenza dall'assistenza e risolvere definitivamente il problema degli esodati.

Ancora, Liberi e Uguali auspica un "Green New Deal", un grande piano verde per giungere a una totale decarbonizzazione del paese, alla messa in sicurezza del territorio, all'efficientamento di casa, mobilità e trasporti, a ridurre e convertire i consumi (soprattutto energetici), raggiungendo il 100% rinnovabile entro il 2050 preferendo le energie alternative.

Altre proposte mirano a combattere l'evasione fiscale, a introdurre una "Tobin Tax" sulle transazioni finanziarie e una web tax sui beni e servizi commercializzati via web, a rendere più equa la distribuzione del carico fiscale, concentrando gli sgravi sui redditi bassi e medi e ritornando ai sistemi di progressività effettiva. Si pensa, inoltre, di unificare le detrazioni per carichi familiari con gli assegni familiari, creando uno strumento unico da estendere anche ai lavoratori autonomi e a estendere il REI (reddito di inclusione).

In ambito sanitario, precedenza alla prevenzione delle malattie, all'abbandono dell'attuale sistema dei ticket e dei superticket, all'adozione di un piano sociosanitario nazionale per i non autosufficienti, incentrato sulla domiciliarità e articolato in funzione del grado di bisogno, alla definizione di interventia favore delle persone con disabilità.

Spazio alle "famiglie", anche quelle di fatto, alla parità di diritti anche sul piano della genitorialità, alla riforma dell'istituto dell'adozione ordinaria, al matrimonio istituto unico attraverso il riconoscimento di tutti i legami affettivi, compresi quelli delle coppie LGBT. Sensibilità anche nei confronti delle persone transessuali e verso la depatologizzarzione della condizione trans.

Sull'immigrazione, LeU spinge verso l'abolizione della Bossi-Fini, a promuovere l'asilo europea un sistema di accoglienza rigoroso, diffuso e integrato e a riconoscere la cittadinanza italiana a chi nasce in Italia da genitori stranieri, o è arrivato in Italia da piccolo e ha completato almeno un ciclo di studi.

Nel programma spazio anche per il contrasto alla violenza nei confronti delle donne, giustizia uguale per tutti, mondo digitale e protezione dei dati personali, agricoltura (biologica ed eco sostenibile), alimentazione, cultura e made in Italy, turismo sostenibile, pace e disarmo.

Elezioni 2018: il programma di +Europa

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Sono otto le sezioni tematiche (più efficienza, lavoro, unione, equità, crescita, diritti, sapere e sostenibilità) di cui è composto il programma di +Europa, la lista alleata del Partito Democratico guidata da Emma Bonino che esprime gli ideali dei Radicali Italiani, Forza Europa e Centro Democratico.

Come si legge sul sito dedicato, +Europa promuove un'Italia più europea in un'Europa unita e democratica, per il benessere, contro la povertà, per le libertà fondamentali e contro ogni forma di discriminazione, per l'accoglienza e l'integrazione con regole certe e contro l'indifferenza, per la sicurezza e contro il terrorismo.

Un'Europa anche votata all'innovazione tecnologica e alla ricerca scientifica, alla valorizzazione del patrimonio storico e ambientale, alla tutela della concorrenza in un mercato aperto e alla creazione di opportunità e lavoro.

Sostenibilità, secondo il programma, è la "stella polare di tutte le decisioni", da seguire non solo nelle politiche ambientali, ma anche in quelle di bilancio al fine di garantire una crescita nel lungo periodo, abbassando il debito pubblico, favorendo lavoro e imprese affinché le generazioni future non siano penalizzate.

Per risolvere il problema di debito e spesa pubblica +Europa propone il congelamento della spesa pubblica in termini nominali per la durata della prossima legislatura insieme a una rimodulazione delle tasse con taglio delle aliquote sui redditi di persone e imprese e riduzione della spesa fiscale.

Inoltre, dopo aver messo i conti in sicurezza e riportato il debito pubblico su un sentiero di discesa mediante la proposta di congelamento della spesa, si propone da metà legislatura un consistente taglio delle imposte sui redditi, nonché una semplificazione complessiva del sistema di imposizione tributaria.

Ancora, si sottolinea la necessità di un sistema tributario più equo e favorevole alla crescita economica e si ritiene di "salvare" la riforma Fornero, di introdurre a favore dei giovani neoassunti fino a 35 anni forme strutturali di decontribuzione di parte degli oneri sociali che consentano di destinare parte delle disponibilità aggiuntive così ottenute alla previdenza integrativa.

Quanto alla lotta alla povertà, soprattutto giovanile, l'idea sarebbe quella di introdurre uno strumento di sostegno al reddito universale, variabile in base al numero e all'età dei componenti della famiglia e al comune di residenza.

Particolare attenzione è posta alla materia ambientale, quindi a tematiche quali la riduzione dell'inquinamento e delle emissioni nocive, cambiamenti climatici, disincentivo di veicoli con motori a combustione, investimenti per potenziare il trasporto pubblico urbano e ferroviario, a diffondere veicoli elettrici e gli strumenti del car e bike sharing.

Molte anche le disposizioni in materia di giustizia, che il programma aspira a rendere più rapida, giusta ed efficiente, prevedendo altresì la figura di un dirigente amministrativo che affianchi (o, in alcuni casi, sostituisca) il magistrato responsabile dell'ufficio; ancora, si pensa a rafforzare la responsabilità disciplinare dei magistrati, a separare le carriere tra magistratura inquirente e giudicante, a superare il primato della detenzione, ad abolire l'ergastolo e a evitare l'abuso di provvedimenti emergenziali e di stampo securitario.


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