Oggi nel corso dell'inaugurazione dell'anno giudiziario in Cassazione, il primo presidente ha parlato anche di abuso di web e social

di Gabriella Lax - Parte dall'inaugurazione dell'anno giudiziario alla Corte di Cassazione il richiamo per i magistrati alla moderazione e al senso della misura anche con i media.

«Il vivere sociale impone ai magistrati precisi obblighi deontologici di misura e moderatezza, necessari per preservare la loro immagine di terzietà, non solo nell'ambito istituzionale, ma anche nella vita privata e nei rapporti con i mezzi di comunicazione» ha chiarito nella sua relazione, il primo presidente della Cassazione, Giovanni Mammone sottolineando come «autonomia e l'indipendenza sono beni che appartengono alla collettività, prima ancora che all'individuo-magistrato».

Magistratura, il presidente Mammone sull'abuso di web e social

Mamone parte dalla considerazione che, in questo momento storico, «l'abuso dei mezzi di comunicazione e degli strumenti di partecipazione sociale messi a disposizione della rete costituisce un fenomeno crescente e preoccupante» così, viene violato il diritto alla corretta informazione per i cittadini e dall'altro punto di vista si attuano «meccanismi di diffusione sociale delle notizie che possono arrecare anche inconsapevolmente danni a soggetti terzi».

Quale la cura per il presidente? Intanto agire per prevenire, «contrastando l'abuso prima che si realizzi il danno» ed ancora arginando il fenomeno delle frodi informatiche.


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