Dopo la decisione del Consiglio di Stato che ha influenzato le Gae escludendo i diplomati al magistrale senza laurea, piovono le proteste degli insegnanti. Il ministro convoca riunione per il 4 gennaio

di Gabriella Lax - Nessuna cattedra di ruolo ma solo supplenze per i diplomati al magistrale senza laurea. A questa conclusione è arrivato il Consiglio di Stato che, con la sentenza n. 11/2017 (sotto allegata) ha detto no all'inserimento dei docenti precari con diploma magistrale nelle graduatorie ad esaurimento (Gae).

Si tratta di una decisione definitiva che ribalta i precedenti pronunciamenti e nega il diritto dei docenti in possesso di diploma magistrale conseguito entro il 2001/2002 all'inserimento nelle Gae, giacchè lo stesso «non ha mai costituito titolo sufficiente per l'inserimento nelle graduatorie permanenti».

Insegnanti protestano per rischio precarietà, Fedeli convoca riunione

La sentenza del Consiglio di Stato ovviamente ha un grande impatto. Per cui applicata, ma bisogna calcolarne le conseguenze. Sono le parole del ministro dell'istruzione Valeria Fedeli che, in un'intervista al quotidiano La Repubblica, si è espressa sulla questione delle maestre che temono, a seguito della decisione, di tornare precarie e per questo sono scese in piazza a protestare. "Capisco la loro situazione - ha spiegato la titolare del Miur - ma bisogna tenere conto che ci sono pure leggi e regolamenti da rispettare".

Da qui la necessità di una riunione, che la ministra ha convocato per il prossimo 4 gennaio.

Prof senza laurea, il "no" del Consiglio di Stato

La prima conseguenza della decisione del Consiglio di Stato, si ricorda, è che i diplomati magistrali entrati nelle famose Gae grazie ai ricorsi al Tar dovranno tornare alle graduatorie di istituto. Chi non ha la laurea e non è entrato nelle Gae, non vi entrerà più. Nei numeri, sono 85mila i diplomati magistrali che, se la sentenza del Consiglio di Stato fosse stata positiva, avrebbero avuto titolo nelle graduatorie. A seguito della decisione, potrebbe esserci il depennamento degli iscritti con riserva nelle graduatorie provinciali Gae per la scuola dell'infanzia (circa 30mila), oltre a quelli della scuola primaria. Il depennamento comporterebbe anche la cancellazione dalla prima fascia delle graduatorie per le supplenze di quelli, tra loro, che ne avevano chiesto l'iscrizione, ma sarebbero retrocessi in seconda fascia tra gli abilitati. Per chi invece è entrato in ruolo (con riserva) grazie all'iscrizione in Gae dovrebbe esserci l'annullamento del contratto a tempo indeterminato con perdita immediata del posto, in quanto proprio il requisito di iscritto nella graduatoria era condizione per l'assunzione. A questo punto, gli esclusi dalla Gae potrebbero soltanto tentare il concorso per accedere al ruolo.

Intanto, le rassicurazioni del Miur: gli insegnanti resteranno in cattedra fino alla fine dell'anno scolastico, ma le proteste non si fermano e l'Adida e l'Anief, minacciano scioperi e battaglie.

Consiglio di Stato, n. 11/2017

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