Via libera dal Consiglio dei ministri al domicilio digitale. La partenza è prevista per la primavera 2018, ogni cittadino avrà un indirizzo online con cui comunicare e ricevere atti della PA

di Gabriella Lax - Dopo tanta attesa il governo lancia il domicilio digitale, un progetto che finalmente sembra poter vedere la luce. Dimenticate le buste gialle nella cassetta della posta, "cassandre" di brutte notizie, tra qualche mese (la previsione è per la primavera 2018) multe ed altri atti della pubblica amministrazione arriveranno online.

Col domicilio digitale atti amministrativi online

Dunque arriveranno in formato digitale tutti gli atti e le comunicazione della pubblica amministrazione da gestire online, riducendo i tempi d'attesa burocratici negli uffici e la corrispondenza cartacea.

Ciascun cittadino, ente o associazione potrà scegliere un domicilio digitale a un qualsiasi indirizzo di posta elettronica certificata o equivalente, in cui ricevere anche ogni comunicazione avente valore legale della PA. Si tratta di uno strumento finora riservato alle imprese ed ai professionisti e che invece toccherà ad ogni cittadino.

Approvato il correttivo al Cad

Il Codice dell'Amministrazione Digitale (Cad), ossia l'insieme delle norme che dovrebbero regolare e incentivare il processo di digitalizzazione della pubblica amministrazione, e che risale al 2005, ha registrato un'altra revisione in questi giorni. Il nuovo decreto è stato approvato in questi giorni dal consiglio dei Ministri, con diversi correttivi e novità.

Era già stabilito nel codice stesso, ma previsto insieme alla nascita di un'Anagrafe nazionale della popolazione residente, il progetto di unificazione delle varie anagrafi territoriali. Ora si è deciso di renderlo indipendente e di creare un registro apposito.

Come riporta il Secolo XIX, Guido Scorza, responsabile Affari regolamentari del Team per la Trasformazione Digitale della presidenza del Consiglio spiega che «Sarà creato un registro dei domicili digitali delle persone fisiche da parte di Infocamere, la società di informatica delle Camere di Commercio italiane, dove singoli cittadini potranno andare, registrarsi e inserire il loro indirizzo di posta certificata»che con il ministero della Pubblica Amministrazione e l'Agenzia per l'Italia Digitale ha lavorato ai correttivi. E così «se sei una pubblica amministrazione dovrai scrivere a quell'indirizzo. E gli indirizzi dovranno essere usati solo per questo scopo». Quando cioè i singoli cittadini decideranno, su base volontaria, di iscriversi al registro, le amministrazioni dovranno adeguarsi.


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