L'ultima in ordine di tempo è la regione Puglia che ha attivato un sostegno ad hoc per i coniugi separati e divorziati che versano in condizioni di disagio ma altre realtà italiane si stanno attivando

di Gabriella Lax - E' diventato realtà nella regione Puglia il sostegno dei coniugi separati o divorziati che versano in particolari condizioni di disagio economico. Si dà seguito al lavoro di qualche mese fa, del Consiglio regionale, portato avanti dalle commissioni Servizi sociali ed Edilizia residenziale che avevano approvato all'unanimità la proposta di legge presentata dal gruppo di Forza Italia con la previsione degli interventi a sostegno.

Sostegno ai coniugi separati o divorziati: in cosa consiste

Sono tre i binari sui quali si muove il testo, come ha chiarito all'Ansa il primo firmatario della proposta, Giandiego Gatta: assistenza economica e mediazione familiare, grazie a prestiti senza interessi o a tasso agevolato e rimborso dei ticket sanitari in base alla capacità reddituale nonché valorizzando i consultori pubblici e privati. E ancora sostegno abitativo, grazie agli accordi con le 'Agenzie Regionali per la Casa e l'Abitare' e promozione di progetti di gestione di immobili da destinare in via temporanea. Previsti, inoltre contributi ai Comuni per la locazione di alloggi di proprietà pubblica a canone concordato, per la concessione del fondo di sostegno alla locazione e per le persone che si trovano nelle condizioni di accesso al fondo per la morosità incolpevole.

Sostegno ai coniugi in disagio economico: i provvedimenti delle regioni

Il finanziamento iniziale è di 500mila euro: dei quali 140mila euro per il rimborso di ticket sanitari e prestiti a tasso agevolato, e i restanti 350mila che serviranno come contributo ai comuni per la locazione di alloggi di proprietà pubblica a canone concordato e per il sostegno ai morosi incolpevoli.

L'iniziativa pugliese però non è la prima nel nostro Paese. Altre realtà infatti portano avanti simili iniziative. Per il sostegno abitativo e, in particolare per le graduatorie di edilizia residenziale pubblica, si era fatta avanti già la Regione Lombardia. «I coniugi legalmente separati o divorziati, in condizioni di disagio, che a seguito di provvedimento giudiziario perdono la disponibilità della casa di famiglia, assegnata all'altro coniuge, possono partecipare ai bandi per l'assegnazione di un alloggio pubblico - si legge nel sito dell'ente - il regolamento regionale 7 del 2015 riconosce ai genitori legalmente separati o divorziati un punteggio equiparato a quello riconosciuto ai "richiedenti" sottoposti a procedure di sfratto».

In Sardegna, inoltre, c'è una proposta di legge presentata dal consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Paolo Truzzu, e dal presidente dell'associazione "Mamme e Papà separati in Sardegna" (Amps), Giampaolo Pisanu per interventi (che si rifanno ad u fondo di 2 milioni di euro) per sostenere i genitori che nella fase della separazione si trovano costretti ad abbandonare la casa coniugale senza avere un luogo alternativo dove dormire e poter incontrare i figli.


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