Emanata la circolare del ministero della giustizia che rende omogenee le regole per i detenuti sottoposti al 41-bis

di Gabriella Lax - Sono passati 25 anni dall'introduzione del regime carcerario "duro" e solo ora, per la prima volta, una circolare regolamenterà in modo dettagliato la vita dei reclusi. Il provvedimento del Dap (dipartimento dell'amministrazione penitenziaria) del Ministero della Giustizia (sotto allegato) vuole rendere omogeneo il trattamento dei carcerati sottoposti al regime del 41-bis. La circolare è stata sottoscritta dal Direttore Generale dei Detenuti e del Dipartimento, Roberto Piscitello, vistata dal capo del Dipartimento Santi Consolo e condivisa con il Procuratore Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo.

La ratio della circolare è quella di evitare disparità di trattamento carcerario e di stabilire, a questo fine, diritti ed i doveri dei detenuti al 41-bis, posto che la vita dei detenuti in regime di detenzione speciale era disciplinata solo genericamente dalla norma richiedendo, sovente, l'intervento dei tribunali di sorveglianza per una specificazione del singolo caso.

Cos'è il 41-bis

Il cosiddetto regime carcerario 41-bis, si ricorda, venne introdotto nel 1975 nelle leggi che regolano l'ordinamento penitenziario italiano per le emergenze interne alle carceri, al fine di regolare uno specifico regime carcerario. Dal 1992, in seguito alla strage di Capaci, venne applicato anche ai condannati per associazione a delinquere di stampo mafioso.

Il regime detentivo speciale di cui all'art. 41-bis dell'ordinamento penitenziario, si legge nella circolare, "è una misura di prevenzione che ha come scopo quello di evitare - al di fuori dei casi consentiti dalla legge - contatti e comunicazioni tra esponenti della criminalità organizzata, detenuti o internati, all'interno degli istituti di pena nonché contatti e comunicazioni tra gli esponenti detenuti delle varie organizzazioni e quelli ancora operanti all'esterno". Com'è evidente, dunque, il precetto normativo "è funzionale ad impedire la ideazione, pianificazione e commissione di reati da parte dei detenuti e degli internati anche durante il periodo di espiazione della pena e della misura di sicurezza".

41-bis: dai libri alla tv ai colloqui, le novità della circolare

Dall'uso delle pentole a quello della tv, dai libri fino ai colloqui, la nuova circolare mira a regolare ogni aspetto della vita carceraria. «Il detenuto/internato, all'atto del primo ingresso deve essere sottoposto a perquisizione personale e subito dopo ad una prima visita medica generale. Dopo l'espletamento delle formalità - e comunque - entro le 24 ore successive, il detenuto/internato effettua il colloquio di primo ingresso», gli viene consentito di tenere soltanto alcuni oggetti e per la scelta dei compagni di socialità è prevista «la limitazione degli incontri tra i vertici delle medesime famiglie, di gruppi alleati e di gruppi o clan contrapposti» spiega preliminarmente il documento.

La circolare, in primis, passa dunque a disciplinare le modalità di contatto dei detenuti con la comunità esterna, con specifico riferimento ai colloqui con i minori; il dovere del direttore dell'istituto di pena di rispondere entro termini ragionevoli alle istanze dei detenuti; la limitazione delle forme invasive di controllo dei carcerati ai soli casi in cui sia necessario ai fini della sicurezza.

In cella, i detenuti potranno tenere libri e altri oggetti utili alla formazione, oltre ad effetti personali di vario genere (come fotografie) con lo scopo di favorire l'affettività e il contatto con i familiari.

Le disposizioni riguardano anche l'arredamento delle celle e il materiale fornito ai detenuti; le pentole che devono avere dimensioni prestabilite, le forbicine con punte rotonde, taglia unghie senza limetta, pinzetta in plastica, rasoio in plastica e rasoio personale autoalimentato. Tra l'altro si legge «non sono consentiti generi di toeletta in confezione spray e sono ammessi prodotti contenuti esclusivamente in recipienti di plastica». Per quanto riguarda l'abbigliamento viene escluso l'uso di calzature che possono prestarsi a nascondere oggetti. E ancora i detenuti al 41-bis «possono permanere all'aperto per non più di due ore al giorno da trascorrere all'aria aperta o svolgendo attività ricreative/sportive, in appositi locali adibiti a biblioteca, palestra e sala hobby». All'interno di quest'ultima, avranno a disposizione (su richiesta), giochi di società, mazzi di carte (previamente controllate per verificare che non vi sia la presenza di segni o simboli). Per quanto concerne la tv infine, la visione dei programmi è limitata ai principali canali della rete nazionale (pacchetto Rai, canale 5, rete 4, Italia Uno, la Sette, ecc.) «preventivamente sintonizzati ed abilitati da tecnico di fiducia della direzione».


Ministero giustizia, circolare 41-bis

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