È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che autorizza le notifiche digitali nei processi di legittimità dal 14 ottobre

di Marina Crisafi - Al via le notifiche digitali penali nei processi di legittimità, con l'intento di proseguire l'opera di innovazione legata al processo telematico. È stato pubblicato, infatti, ieri, in Gazzetta Ufficiale il decreto firmato dal ministro della giustizia Andrea Orlando che autorizza le "notificazioni telematiche ai difensori nel processo penale di legittimità presso la Cassazione, ai sensi dell'art. 16 del decreto-legge 179/2012, convertito nella legge 221/2012".

Il provvedimento (qui sotto allegato), entrerà in vigore a decorrere dal 15simo giorno dalla pubblicazione in GU.

Giustizia digitale: un altro passo avanti nel processo telematico

Dopo il via libera nel gennaio dello scorso anno "alle comunicazioni e notificazioni da parte delle cancellerie delle sezioni civili della Suprema Corte, oggi facciamo un altro grande passo avanti, questa volta nel settore penale", commenta il Guardasigilli in una nota.

"D'altronde un processo moderno deve rinnovarsi anche nello stile degli atti processuali: le sentenze, come gli atti della difesa, non sono fine a se stessi ma debbono servire al processo. L'inevitabile cambiamento culturale richiesto nell'approccio al processo nelle sue diverse fasi è legato anche alle misure di degiurisdizionalizzazione, oggetto di ripetuti interventi normativi e organizzativi - prosegue Orlando - che abbiamo messo in campo in sintonia e piena collaborazione con magistrati, avvocati e operatori del diritto".

Viva soddisfazione per il traguardo conseguito anche da parte del primo presidente della Cassazione, Giovanni Canzio, che si è dichiarato certo che "come è avvenuto per il giudizio civile, anche quello penale di legittimità beneficerà dei vantaggi, in termini di efficienza e di più razionale organizzazione del lavoro di cancelleria, derivanti dall'adozione della tecnologia telematica".

Il sistema delle notificazioni telematiche nel giudizio penale di Cassazione rappresenta, del resto, ha concluso "un ulteriore, significativo tassello di un processo di innovazione che vede fortemente impegnata la corte negli ultimi anni".

Ministero Giustizia, decreto 14 settembre 2017

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