La nuova legge prevede il reimpiego delle linee in disuso o dismesse per il rilancio del turismo locale

di Gabriella Lax - Chilometri di ferrovie dismesse o poco utilizzate che, se riadeguate e sistemate, potrebbero fornire un valido aiuto al turismo locale. Dopo l'ok di Senato e Camera, il prossimo 7 settembre entrerà in vigore la legge 128 relativa alle disposizioni per l'istituzione di ferrovie turistiche mediante il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione situate in aree di particolare pregio naturalistico o archeologico poco utilizzate o dismesse.

Ferrovie turistiche, le linee

Si tratta di 18 tratte nel Paese che vanno dai laghi delle Prealpi fino ai torrenti della Sicilia (da Sulmona-Castel di Sangro, a San Giovanni in Fiore, sino ad Alcantara-Randazzo, ecc.).

Le condizioni affinchè le linee siano classificate come tratte ferroviarie a uso turistico è che debbano essere finanziate nell'ambito del contratto di programma con il gestore dell'infrastruttura ferroviaria nazionale o con risorse alle stesse destinate dalle regioni competenti e che non ne sia richiesta l'esclusione con una delibera.

Entro 180 giorni dall'entrata in vigore un decreto del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti in un provvedimento potrà individuare altre tratte ferroviarie a uso turistico tra quelle dismesse o sospese, ovviamente caratterizzate da particolare pregio culturale, paesaggistico e turistico.

Ferrovie turistiche, garanzie e gestione

Grazie al nuovo provvedimento nella gestione dei tratti di ferrovia turistica interessati possono essere coinvolte associazioni e organizzazioni di volontariato operanti nei settori ferroviario, turistico, culturale e ambientale, come già peraltro succede per tante delle linee individuate.

Sulle tratte ferroviarie a uso turistico potranno circolare treni ordinari, storici e turistici, iscritti nell'apposito registro di immatricolazione nazionale, che, in relazione alle caratteristiche delle singole tratte, devono essere garantiti. Oltretutto la legge stabilisce che sulle linee dismesse o sospese potranno circolare i "ferrocicli", vale a dire veicoli a pedalata naturale o assistita su rotaia (il velorail). Sarà l'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie a stabilire i livelli di sicurezza con provvedimento ad hoc entro 120 giorni.


Foto: 123rf.com
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