Il Garante per la protezione dei dati personali (Newsletter 19/07/2005) ha ricordato che il prossimo 31 dicembre scade il termine per l'adozione, da parte delle pubbliche amministrazioni, dei regolamenti sul trattamento dei dati sensibili e giudiziari, quegli atti cioè mediante i quali le PA devono rendere trasparenti ai cittadini quali di queste informazioni così delicate vengono raccolte (salute, vita sessuale, sfera religiosa, politico-sindacale, origine razziale ed etnica, condanne, carichi pendenti etc.) e per quali fini vengono utilizzate. L'Autorità, in attesa di ricevere (per il previsto parere), sia gli schemi di regolamento per amministrazioni pubbliche che svolgono attività omogenee (i c.d. "schemi tipo") sia quelli predisposti da singole amministrazioni, ha rpecisato di aver emanato un provvedimento generale, con il quale prescrive a tutti i soggetti pubblici le misure da adottare tali atti e che le amministrazioni dovranno, in particolare, procedere ad una attenta ricognizione dei trattamenti di dati sensibili e giudiziari, individuare le tipologie di informazioni indispensabili in rapporto alle loro attività istituzionali e le operazioni necessarie per perseguire le finalità di rilevante interesse pubblico che consentono di usare questi dati (compresi trattamenti svolti mediante Internet, le interconnessioni e i raffronti tra banche dati). Sempre per aiutare le PA, il Garante ha messo a disposizione un modello di riferimento per redigere gli schemi di regolamento, consultabile sul sito dell'Autorità www.garanteprivacy.it.

In evidenza oggi: