Il Ddl sul cyberbullismo è giunto al rush finale e presto ogni scuola dovrà obbligatoriamente farsi carico della lotta al fenomeno

di Valeria Zeppilli - In Parlamento è in corso la lotta contro il tempo per far sì che il Ddl sul cyberbullismo (qui sotto allegato) divenga legge prima dell'estate, in maniera tale da riuscire ad esplicare i suoi effetti prima che il prossimo anno scolastico prenda il via.

L'ostacolo principale che ha rallentato l'iter verso l'approvazione del provvedimento è stato il rimbalzo continuo tra un ramo e l'altro del Parlamento per tentare di raggiungere una posizione condivisa, con continui correzioni e cambiamenti. Anche le coperture economiche hanno dato del filo da torcere ma, nonostante tutto ciò, sembra che ormai si sia giunti alla svolta finale.

E considerato che i più recenti dati statistici raccontano che circa il 28% dei giovani di età compresa tra i 14 e i 18 anni dichiara di essere stato vittima, almeno una volta nella vita, di cyberbullismo, questa non può che essere una bella notizia.

Vediamo, quindi, le principali novità che il Ddl potrebbe presto introdurre nel nostro ordinamento.

Il Prof antibulli

Tra le novità di maggior rilievo vi è innanzitutto quella che pone in capo ad ogni istituto scolastico il dovere di individuare un docente che assuma il ruolo di referente e coordinatore per tutte le iniziative poste in essere per combattere il fenomeno del cyberbullismo.

Nello svolgimento del suo ruolo egli potrà avvalersi anche della collaborazione sia delle Forze di polizia che delle associazioni e dei centri di aggregazione giovanile presenti sul territorio.

Nonostante ciò e salvo il caso in cui il fatto costituisca reato, resta in capo al dirigente scolastico che venga a conoscenza di atti di cyberbullismo a danno degli studenti il dovere di informare con tempestività le famiglie dei ragazzi coinvolti e, eventualmente e se necessario, attivare le azioni adeguate di carattere educativo.

Definizione e soggetti tutelati

Ma le novità che ha in serbo il Ddl sono anche altre. A partire dall'esatta definizione di cyberbullismo, che andrà inequivocabilmente inteso come qualsiasi forma di "pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d'identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo".

I soggetti tutelati, nonostante la questione sia stata oggetto di ampio dibattito nelle more del procedimento di approvazione del Ddl, sono i minori ultraquattordicenni e i genitori o i soggetti esercenti la responsabilità del minore che abbia subito atti di cyberbullismo, i quali potranno anche richiedere l'oscuramento, la rimozione o il blocco dei dati personali del minore al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social media, senza che sia necessario che le condotte integrino le fattispecie di cui all'articolo 167 del codice della privacy o contenute in altre norme incriminatrici.

Le altre novità del ddl cyberbullismo

Altre novità di rilievo riguarderanno, innanzitutto, l'introduzione della procedura dell'ammonimento al minore di età superiore ai 14 anni (accompagnato da almeno un genitore), applicabile in caso di commissione tramite internet e in danno di altri minorenni dei reati di cui agli articoli 594, 595 e 612 del codice penale e all'articolo 167 del codice per la protezione dei dati personali, sino a quando non sia proposta querela o non sia presentata denuncia.

Dal momento dell'approvazione della legge scatteranno poi i trenta giorni per l'istituzione di un tavolo tecnico per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo, del quale faranno parte il garante per l'infanzia, diversi ministeri e le associazioni impegnate nella tutela dei diritti dei minori e degli adolescenti. L'obiettivo è quello di redigere un piano di azione integrato che orienti la lotta al fenomeno e la sua prevenzione.

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Valeria Zeppilli

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