Anche a Savona, arriva la spiaggia senza fumo. Intanto il Codacons chiede il divieto in tutta Italia

di Gabriella Lax - È a Savona la prima spiaggia senza fumo della Liguria. Un impianto all'avanguardia, i Bagni S.Antonio di Savona (Fornaci), ha deciso di aderire al progetto "RespiriAMO il mare" per la prima "no smoking beach". Si tratta di un progetto nato da una particolare sensibilità per l'ambiente e le persone che si pone come obiettivo salvaguardare i non fumatori da chi fuma. Tra le categorie da salvaguardare dai pericoli del fumo passivo ci sono certamente i più piccoli. Niente sigarette e fumo in mezzo agli ombrelloni e nelle zone comuni, fumare sarà consentito soltanto in due zone segnalate, una a ponente e una a levante. Ma la Liguria non è la sola ad aderire a questo progetto. L'iniziativa "Smoking free", infatti, già da anni è promossa da diverse amministrazioni cittadine ad alta valenza turistico-balneare, Da Bibione a Cannes e Nizza. Esempi seguiti da tempo anche negli Usa ed in Gran Bretagna. Tornando al nostro Paese, il Codacons era stato chiaro, esigendo l'estensione del divieto a tutte le spiagge, come previsto dalle recenti normative in auto, in presenza di donne in stato di gravidanza e minori, e in certi casi anche all'aperto, come nelle "pertinenze esterne delle strutture universitarie ospedaliere, presidi ospedalieri e IRCCS pediatrici e alle pertinenze esterne dei reparti di ginecologia e ostetricia, neonatologia e pediatria delle strutture universitarie ospedaliere e dei presidi ospedalieri e degli IRCCS". 

La motivazione è che, in certe condizioni, l'inquinamento generato dalle sigarette fumate sotto gli ombrelloni può superare quello che si registra in una zona ad elevato traffico di auto. Più precisamente, spiega il Codacons, è stato rilevato che «sottovento ai fumatori, alla distanza di circa 10 metri, con una velocità media del vento di 2,7 m/sec, si generano picchi molto elevati di inquinamento (250 ng/mc), che si verificano contemporaneamente alla percezione olfattiva. Tanto è stato fatto negli ultimi anni per mettere pienamente a conoscenza dei fumatori i rischi ai quali vanno incontro con il fumo di sigaretta ma troppo poco invece è stato fatto per quanto riguarda i danni prodotti dal fumo passivo». Le ricerche, tuttavia, «dimostrano quali catastrofici danni possono essere prodotti dal fumo passivo, e le spiagge si rivelano essere un luogo in cui i livelli superano quelli di allerta». Da qui la richiesta per l'estensione del divieto a tutto il territorio nazionale.


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