La denuncia della Dirstat sull'ennesimo rinvio delle procedure concorsuali operato con il Milleproroghe

di Redazione - Slitta di un altro anno il concorso per i dirigenti delle Agenzie fiscali dichiarati illegittimi dopo la sentenza della Corte Costituzionale. Con un emendamento dell'ultima ora inserito nel Milleproroghe (la cui legge di conversione è da oggi in vigore), l'attivazione delle procedure concorsuali nelle agenzie fiscali è stata prorogata, infatti, al 31 dicembre 2017, "segno palese che nell'agenda governativa ancora latita il ripristino della normalità" denuncia la Dirstat (il sindacato dei dirigenti e direttivi della P.A.) con una nota a firma del vicesegretario generale, Pietro Paolo Boiano.

E' dall'istituzione delle agenzie fiscali, nel 2001, scrive Boiano, "che in dispregio delle norme che regolano l'accesso alla dirigenza pubblica persiste il malvezzo del conferimento di incarichi dirigenziali in via del tutto autonoma ed in base a criteri di assoluta discrezionalità". E per far cambiare questo stato di cose, non è stato sufficiente, prosegue la nota, né "l'esito disastroso del contenzioso amministrativo - né - la frustata inferta dalla Corte Costituzionale nel marzo 2015".

Anzi, rincara Boiano, la pronuncia, rincara Boiano, "è stata ignorata finanche in parte qua la Corte stabilisce che nelle more delle procedure concorsuali l'affidamento delle reggenze di uffici dirigenziali non può che essere premiale nei confronti dei soggetti più elevati in grado".

Si è trovato invece un "escamotage" per aggirare il dettato della Consulta, attraverso le c.d. "Posizioni Organizzative Speciali ed a tempo" racchiuse nell'acronimo POS-POT "che in pratica riproduce le medesime metodologie fin qui praticate ancorché bocciate dal giudice delle leggi".

Ora, sempre che "beninteso" non intervengano "le determinazioni del prossimo Milleproroghe", il termine entro il quale dovrebbero essere indette le procedure concorsuali è stato rinviato a dicembre, il tutto "per guadagnare tempo". Ma avverte Boiano, "gli addetti ai lavori se ne accorgono e legittimamente manifestano malcontento e delusione". E dire che, conclude il vicesegretario, "sono queste persone chiamate a combattere l'evasione fiscale, che non è un optional, ma un imperativo categorico. È una lotta - per cui servono massimo impegno e profonde motivazioni, e soprattutto serenità di spirito e di mente".


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