Il ddl Gelli potrebbe diventare legge oggi stesso

di Marina Crisafi - Potrebbe diventare legge già oggi la riforma della responsabilità medica. Se i tempi parlamentari lo consentiranno, subito dopo il voto al dl banche, l'aula di Montecitorio infatti inizierà l'esame del centinaio di emendamenti al ddl Gelli sulla responsabilità professionale e la sicurezza delle cure, per i quali lo stesso relatore ha già espresso parere negativo.

L'auspicio, ha dichiarato il senatore Gelli, infatti, è quello di mantenere il testo licenziato al Senato per arrivare ad una rapida approvazione.

La finalità del provvedimento, infatti, ha spiegato Gelli, "è quella di conciliare l'esigenza di garantire la sicurezza delle cure a tutela dei pazienti - definita parte costitutiva del diritto alla salute dall'art. 1 della riforma - con quella di assicurare maggiore serenità agli esercenti la professione sanitaria, che al momento subiscono gli effetti di un enorme contenzioso, che a sua volta determina effetti devastanti" a causa del ricorso "alla cosiddetta medicina difensiva".

Anche se dovesse slittare oggi per via del dilungarsi delle operazioni di voto sul decreto banche, l'approvazione della riforma, in ogni caso, sarà rinviata al più tardi alla prossima settimana.

I punti chiave della riforma

La riforma, si ricorda, riscrive sotto vari aspetti la responsabilità medica.

A cambiare è anzitutto la responsabilità penale, attraverso l'eliminazione della colpa lieve laddove siano rispettate le linee guida o le buone pratiche clinico-assistenziali. Viene tracciato inoltre in via definitiva il "doppio binario" per la responsabilità civile (contrattuale della struttura sanitaria ed extracontrattuale del medico) ed introdotto il tentativo di conciliazione obbligatoria per le controversie riguardanti i casi di responsabilità medica.

Ma non solo. Viene esteso altresì l'obbligo di assicurazione per la responsabilità civile e sancita l'azione diretta del danneggiato, oltre, infine, all'istituzione di un fondo di garanzia ad hoc che risarcirà i danni da responsabilità sanitaria, nei casi in cui gli importi eccedano i massimali previsti dai contratti di assicurazione stipulati dalla struttura sanitaria o dal medico ovvero gli stessi siano assicurati presso una compagnia che al momento del sinistro sia soggetta ad una procedura di insolvenza

Per approfondimenti, leggi: "Responsabilità medica: il Senato approva la riforma"


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