Via libera delle Commissioni parlamentari al DPCM di aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza sanitaria
di Lucia Izzo - Le commissioni Affari Sociali e Sanità di Camera e Senato danno definitivamente il via libera ai nuovi livelli essenziali di assistenza (LEA) che si preparano a diventare operativi per il prossimo anno (per approfondimenti: Lea: i nuovi ticket e le esenzioni in arrivo). Al provvedimento manca solo la firma del ministro alla Sanità Beatrice Lorenzin, che presumibilmente interverrà entro la fine dell'anno. 

"Ho detto ai tecnici del ministero - spiega la Lorenzin - che vorrei fosse tutto concluso prima del nuovo anno in modo tale che possiamo tranquillamente, nel 2017, dedicarci all'applicazione dei nuovi Lea". "Stiamo parlando di centinaia di nuove prestazioni - ha ricordato il ministro - a cui avranno accesso in modo indistinto tutti i cittadini dal Nord al Sud, oltre al riconoscimento di malattie rare che prima non erano riconosciute" sottolineando come si tratti di una mole di risorse e interventi eccezionali per l'Italia e anche per l'Europa, di cui in una fase come questa c'è tanto bisogno.

Non solo l'aggiornamento del nomenclatore, ma verrà introdotto anche un vero e proprio nuovo metodo: i Lea e il nomenclatore, spiega il Ministro, verranno aggiornati ogni anno da un comitato permanente già insediato, che avrà il compito di monitorare le nuove prestazioni e le nuove scoperte scientifiche così da eliminare prestazioni obsolete per inserire prestazioni innovative.

Il restyling dell'elenco delle prestazioni che il SSN offre ai cittadini a titolo gratuito, o mediante pagamento di un ticket per i non esenti, giunge dopo oltre 15 anni di attesa, un'operazione necessaria in quanto mancano attività fondamentali per la nostra epoca e sono invece ricomprese attività obsolete per cui è preferibile un delisting. Inoltre, molte sono le discrepanze a livello regionale all'interno del paese, poichè in molte di queste alcune prestazioni vengono già garantite a differenza di altre.

"Il parere è stato approvato nei tempi previsti - spiega la relatrice Elena Carnevali (Pd) - e consente di far approdare la bozza in Cdm entro fine anno. Era una scadenza particolarmente importante da rispettare, visto che nuovi Lea sono attesi da almeno 15 anni e che garantiranno più prestazioni, servizi e ausili per milioni di persone".

Il parere delle Commissioni

Il parere favorevole è condizionato a diverse condizioni e molte osservazioni, che dovranno essere introdotte nella prima modifica dei Lea, prevista entro il 28 febbraio 2017.  Le Commissioni hanno recepito molte delle preziosi osservazioni fatte in fase di audizione dalle società scientifiche e dalle associazioni di rappresentanza delle persone con disabilità

Oltre alle nuove patologie inserite nei LEA e all'innovazione di carattere metodologico introdotta con i nuovi Lea, volta a superare la precedente rigidità normativa in favore di strumenti più dinamici e aperti a un continuo aggiornamento, "altrettanto importante è l'impegno a garantire la sostenibilità economica e finanziaria dei Lea, affinché i livelli essenziali siano garantiti in modo uniforme su tutto il territorio nazionale, arrivando a superare finalmente le annose disparità e diseguaglianze tra le diverse zone del Paese", spiega l'onorevole Carnevali.

Tra le condizioni poste nel parere, per la Commissione occorre che "siano espressamente menzionate le leggi in materia di screening neo natali (n. 167 del 2016) e di cure palliative (n. 38 del 2010)", e gli interventi riabilitativi, nonché, in tema di parto-analgesia, "è necessario sia inserito un riferimento espresso e non equivocabile alla analgesia per via epidurale". Ancora, "è necessario che sia espressamente contemplata, nell'ambito dello schema, l'assistenza podologica ai pazienti diabetici".

Deve essere previsto, inoltre, il diretto coinvolgimento della persona con disabilità e della sua famiglia nella predisposizione del percorso assistenziale e garantita alle persone con disabilità la continuità assistenziale attraverso il progetto individuale previsto dall'articolo 14 della legge n. 328 del 2000, che integri interventi sanitari, sociali e di tutela. Si chiede anche che siano modificate tutte le parti dello schema di DPCM in cui la disabilità viene intesa come sinonimo di "minorazione, affezione, patologia" e non come interazione tra le persone con minorazione e barriere comportamentali e ambientali. 

Ancora, si richiede il mantenimento  del sistema tariffario che, ferma restando l'importanza delle procedure di evidenza pubblica per garantire un utilizzo appropriato delle risorse, sia mantenuto il sistema tariffario in sede di acquisto di beni e servizi per le esigenze del sistema sanitario per l'acquisto di dispositivi audioprotesici (in considerazione delle loro caratteristiche e delle necessità del percorso individualizzato cui devono fare fronte). 

I nuovi LEA

Sono numerose le importanti novità della manovra: tra queste, ad esempio, l'introduzione della garanzia di parto in analgesia in tutti i punti nascita, i nuovi vaccini, lo screening alla nascita, la possibilità di mantenere il sistema tariffario, anziché a gara pubblica, per poter soddisfare le necessità di personalizzazione di alcune protesi e ausili, l'inserimento dei disturbi di personalità negli adolescenti nell'elenco delle patologie croniche. 

Ancora, nelle attività che rientreranno nei Lea, emergono le prestazione di procreazione medicalmente assistita (Pma), compresa l'eterologa, i trattamenti per la celiachia (che passa dall'elenco delle malattie rare a quelle croniche) e per ulteriori malattie rare, esenzioni dal ticket per chi soffre di endometriosi (negli stadi clinici "moderato" e "grave").

Ne esce completamente rivisitato anche l'elenco delle prestazioni in tema di genetica: non solo viene introdotta la consulenza generica, ma trovano spazio prestazioni di contenuto tecnologico elevato (ad esempio l'adroterapia) o recenti tecnologie, come la radioterapia stereotassica. Nei nuovi Lea sono previsti anche i trattamenti contro laludopatia, le cure per l'endometriosi e la terapia del dolore.
Sono ben 110 le malattie rare precedentemente escluse (tra cui miastenia grave e sclerosi sistemica progressiva) che entrano nei Lea, sollevando le famiglie e i malati dagli oneri per le prestazioni sanitarie fornite dalle strutture pubbliche o convenzionate. Sei invece sono le patologie introdotte in ambito di malattie croniche e invalidanti precisamente: la sindrome di talidomide, l'osteomelite cronica, le patologie renali croniche, il rene policistico autosomico dominante.

Nei livelli essenziali di assistenza entra anche il trattamento all'autismo, essendo recepita a livello integrale la legge 134 del 2015, che prevede diagnosi precoce, cura e trattamento individualizzato, integrazione nella vita sociale e sostegno per le famiglie. 

Attesissimo anche l'aggiornamento del nomenclatore quanto all'assistenza protesica: si introdurranno, negli elenchi dei dispositivi, anche gli ausili informatici e di comunicazione, le attrezzature domotiche, le carrozzine con sistema di verticalizzazione e quelle per grandi e complesse disabilità. Il nuovo nomenclatore introduce anche gli arti artificiali a tecnologia avanzata ed i sistemi di riconoscimento vocale. 

Quanto ai vaccini, sono introdotti nei LEA anche l'anti Pneumococco, l'anti Meningococco e l'anti Varicella ed esteso anche all'uomo l'anti-papillomavirus (per l'uomo). Infine, c'è capitolo dedicato ai disturbi dello spettro autistico, che prevede nel percorso di diagnosi, cura e trattamento, l'impiego di metodi e strumenti basate sulle più avanzate evidenze scientifiche disponibili. 

Il ruolo delle farmacie

Nel commentare il parere favorevole delle Commissioni al DPCM di aggiornamento dei LEA, Annarosa Racca, presidente di Federfarma, ha evidenziato che nei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza "viene riconosciuto il ruolo della farmacia dei servizi che entra così a pieno titolo nelle prestazioni che il SSN è tenuto ad erogare per dare ai cittadini una assistenza migliore" . 

Insomma, farmacia sempre più presidio sociosanitario sul territorio, aggiunge Racca commentando con entusiasmo il passo verso l'attuazione "di un provvedimento che permetterà a milioni di italiani di avere accesso a nuove terapie e che vuole garantire ai cittadini un accesso uniforme alle nuove prestazioni su tutto il territorio nazionale, indipendentemente dalla regione in cui vivono" aggiunge Racca. Si attende il prossimo passaggio, ossia varo definitivo in Consiglio dei Ministri che potrebbe essere effettuato entro l'anno.

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