Lo annuncia il vicepresidente del Csm Legnini a Roma al convegno "Donne nelle istituzioni"

di Redazione - È ufficiale il sorpasso femminile in magistratura: le donne sono il 51% (4699) contro il 49% degli uomini (4462) e il cambiamento più significativo si nota ai "vertici". A seguito dell'ultima tornata di nomine le donne dirigenti rappresentano il 25,6% di incarichi direttivi e il 37,4% di incarichi semidirettivi. Ad enucleare i dati aggiornati sulle toghe "rosa" è il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, intervenuto a Roma al convegno "Donne nelle istituzioni". Una piccola grande rivoluzione (se si tiene conto che l'accesso in magistratura alle donne è stato aperto circa una cinquantina d'anni fa) di cui il Consiglio "è orgoglio - ha aggiunto Legnini - e che prelude ad ulteriori avanzamenti nella parità di genere ai vertici degli uffici giudiziari italiani". Si tratta, ha precisato infatti "di una delle vette, forse persino la vetta più alta, cui è approdata la parità di genere nel sistema costituzionale italiano - e - tutto ciò si deve alle strenue battaglie delle donne italiane iniziate in epoca lontana, dalla Resistenza, all'Assemblea Costituente, in Parlamento, nell'ordine giudiziario e nella società".

"Noi uomini - ha concluso Legnini - abbiamo il dovere di superare definitivamente paternalismi e resistenze. E voi donne avete il diritto di continuare a cogliere i frutti di quelle eroiche e fertili battaglie, di essere fiere dei risultati e dello straordinario valore del vostro impegno nella società e nelle istituzioni".


Foto: 123rf.com
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