Lo prevede il ddl parchi approvato oggi dal Senato. Tutte le novità e il testo in allegato

di Marina Crisafi - Costerà due euro sbarcare nelle isole delle aree protette. È una delle novità inserite nel ddl Parchi, che ha ricevuto oggi il via libera dal Senato con 154 voti a favore, 47 no e 6 astensioni. Il disegno di legge, approvato nel testo licenziato dalla Commissione Ambiente, ora passa alla Camera in seconda lettura per l'esame definitivo.

Diverse le novità del provvedimento (qui sotto allegato) che riforma le legge quadro del 1991 e che riguarda ben 871 aree protette, che coprono una superficie di 32mila chilometri quadrati (circa il 10,5% del totale), oltre ai 28mila della superficie protetta a mare e ai circa 2.300 siti di importanza comunitaria, suddivisi in zone speciali di conservazione di protezione speciale come individuati dalle regioni. Nel complesso, dunque, la riforma riguarderà 24 parchi nazionali, 29 aree marine protette e 152 parchi regionali.

Salutata con favore dalla maggioranza, la riforma non è vista di buon occhio dall'opposizione e dalle principali associazioni ambientaliste che chiedono "con forza venga modificata alla Camera". in quanto si tratta di un testo che "non valorizza il ruolo delle aree protette come strumento efficace per la difesa della biodiversità e non chiarisce il ruolo che devono svolgere le Comunità del Parco" scrivono in una nota congiunta gli ambientalisti (tra cui Cai, Fai, Greenpeace, Lav e Lipu).

I punti chiave della riforma:

Nascita di nuovi parchi

Tra le principali novità contenute nei 15 articoli del ddl (relatore Carleo del Pd) rileva l'istituzione di due nuovi parchi nazionali, quelli del Matese e di Portofino, oltre al parco interregionale del Delta del Po. La riforma inoltre precisa le caratteristiche dei parchi (nazionali, regionali), delle riserve naturali e delle aree marine protette.

Contributo di sbarco

Altra novità della riforma è la previsione che le aree marine protette e le riserve marine contigue o antistanti i parchi nazionali terrestri siano ricomprese integralmente nei parchi nazionali. Viene quindi data la possibilità ai comuni delle isole minori, in cui sono presenti aree protette, di introdurre un contributo (fino a 2 euro) per lo sbarco dei passeggeri sul proprio territorio. Il fine sarebbe quello della tutela ambientale di tali aree, atteso che si tratta di zone (come ad es. le Eolie, le Egadi o l'arcipelago toscano) sottoposte a forte stress turistico.

Addio commissariamenti e più poteri al presidente

La riforma, inoltre, rende più snella la gestione dei parchi, eliminando in radice il problema dei lunghi commissariamenti e rafforzando il ruolo del presidente dell'Ente parco che deve essere nominato in tempi rapidi, dal ministero dell'ambiente previa intesa della regione, tra soggetti con comprovata esperienza nelle istituzioni e nella gestione di strutture pubbliche o private. La carica diventa incompatibile con altri incarichi elettivi e negli organi di amministrazione degli enti pubblici.

Il Piano Parco

Il ddl fissa tempi precisi (entro un anno) per definire il "piano parco" che fino ad oggi molti enti non erano riusciti a realizzare. Piano che riguarderà anche l'eventuale area marina protetta adiacente, integrata con lo stesso (e non più entità separata). Ogni parco sarà sottoposto, inoltre, al monitoraggio dell'Ispra (l'Istituto superiore di protezione e ricerca ambientale) e potrà aprirsi a forme di sponsorizzazione e cessione del marchio. Istituiti, infine, i Comitati delle aree protette e della biodiversità.

Ddl parchi

Foto: 123rf.com
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