Da oggi parte ufficialmente la procedura di rottamazione ma non sono escluse modifiche in Parlamento. In allegato il modulo per l'adesione

di Marina Crisafi - Parte da oggi la caccia allo "sconto" per i debiti contratti con Equitalia. Con la pubblicazione dei modelli, sul sito istituzionale del gruppo (qui sotto allegato), è possibile infatti presentare l'istanza per la definizione agevolata delle cartelle esattoriali prevista dal decreto fiscale (d.l. n. 193/2016).

I contribuenti interessati avranno la possibilità da oggi al 23 gennaio 2017 di sanare i ruoli emessi dal 2000 al 2015, senza sanzioni e interessi, pagando anche a rate (fino a 4). Tuttavia, non si escludono modifiche in corsa, visto che la legge di conversione all'esame del Parlamento in questi giorni ha ricevuto oltre un migliaio di emandamenti.

Ecco di seguito i punti chiave della sanatoria:

Cosa si può sanare

Il decreto fiscale, ad oggi all'esame delle commissioni congiunte della Camera per la conversione in legge, prevede una sorta di "pulizia del magazzino" Equitalia offrendo la possibilità ai cittadini di saldare i debiti versando le somme iscritte a ruolo, senza gli interessi di mora e le sanzioni.

Il pagamento ad oggi, come prevede il decreto, può avvenire in una sola rata o con un massimo di 4: le prime tre da versare entro il 15 dicembre del prossimo anno e la quarta entro il 15 marzo 2018. Sono previsti, inoltre, dei paletti piuttosto rigidi all'adempimento, considerato che chi non paga, anche una sola rata, decadrà dalla procedura. Sul fronte rateazioni, però, la questione è ancora tutta da vedere e potrebbero arrivare correzioni in corsa che prevedono un numero maggiore di rate.

Quanto alle somme che rientrano nella definizione agevolata, ex art. 6 del decreto legge, sono tutte quelle riferite ai carichi affidati ad Equitalia tra il 2000 e il 2015. La sanatoria vale anche per gli accertamenti dell'Agenzia delle Entrate (su Irpef, Irap, Ires, Iva, esclusa quella dovuta da import e contributi previdenziali e Inail) e per le multe stradali.

Chi aderisce pagherà la "sorte capitale", ossia il debito dovuto, più gli interessi legali ma non le sanzioni aggiuntive e gli interessi di mora. Capitolo a parte per le multe stradali, invece, per le quali non si pagheranno gli interessi di mora e le maggiorazioni previste dalla legge.

Potrà beneficiare, infine, della sanatoria, anche chi ha un piano di rateizzazione già in corso (pagando però integralmente le rate in scadenza fino al 31 dicembre 2016) e chi ha un contenzioso aperto con Equitalia, rinunciandovi però espressamente.

Come fare domanda

I contribuenti potranno attivare da subito la procedura, indicando i ruoli ai quali sono interessati ad applicare la definizione agevolata, scaricando il modulo Da1 (disponibile qui sotto e sul portale Equitalia), compilandolo debitamente in ogni sua parte e inviandolo, unitamente alla copia di un documento di identità, all'indirizzo di posta elettronica (email o pec) della direzione regionale di Equitalia Servizi di riscossione di riferimento (riportato sul modulo stesso e sul portale della società).

Il modulo potrà anche essere presentato a partire da questa mattina presso gli sportelli Equitalia, dalla quale segnalano che l'attività ordinaria potrebbe comunque subire rallentamenti, soprattutto nelle grandi città, a causa delle assemblee sindacali dei dipendenti.

I contribuenti avranno tempo fino al 23 gennaio 2017 per aderire alla procedura. Equitalia invierà, come previsto dal decreto, entro il 24 aprile del 2017 (ossia 180 giorni dalla pubblicazione in GU), una comunicazione ai contribuenti che hanno aderito alla definizione agevolata in cui sarà indicata la somma complessiva dovuta unitamente ai relativi bollettini di pagamento con le date di scadenza.

I lavori in corso …

La procedura che si apre oggi non è ancora completamente definita, ma presenta "lavori in corso" visto che l'iter di conversione del decreto fiscale non è ancora ultimato e data la pioggia di emendamenti presentati in commissione parlamentare alla Camera.

Tra questi molti puntano ad ampliare il numero delle rate entro le quali effettuare il versamento del dovuto, prevedendo un'estensione almeno al 2019 e anche, nell'ambito della soppressione di Equitalia, della modifica dell'aggio e delle sanzioni future.

Altri temi sui quali si concentrano gli emendamenti presentati al decreto fiscale collegato alla manovra riguardano invece il passaggio del personale di Equitalia al nuovo ente pubblico e la riforma degli studi di settore.

Tra i nodi da risolvere rimane inoltre la questione dei comuni che non riscuotono tramite Equitalia, ma con l'ingiunzione di pagamento. Per costoro, infatti, allo stato attuale non c'è ammissione alla sanatoria, ma anche in tal caso la questione è ancora aperta.

I tanti punti da chiarire spingerebbero a consigliare ai contribuenti qualche giorno di attesa nella presentazione della domanda di adesione (considerato anche che la deadline per aderire è fissata al 23 gennaio del prossimo anno).

Tuttavia, sono chiari i motivi della corsa già iniziata in tutta Italia nella presentazione dell'istanza, dati i diversi benefici assicurati: a partire dall'impossibilità per Equitalia di procedere ad azioni esecutive, iscrizioni di nuovi fermi e ipoteche, sino all'aspettativa di chiudere i conti con il fisco con "sconti" che possono arrivare sino al 50%.

Il modulo per la definizione agevolata Equitalia

Foto: 123rf.com
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