Dalla cataratta all'ernia ecco le prestazioni per le quali, denuncia la Cgil, occorrerà pagare il ticket dal 2017 per effetto dei nuovi Lea

di Gabriella Lax - Una nuova stangata sta per abbattersi sui cittadini. Sono in arrivo i ticket sanitari, per un esborso pari a 60 milioni di euro circa per l'introduzione di nuovi Livelli di assistenza (Lea). A segnalarlo è stata la Cgil, sulla base dei dati della relazione tecnica del ministero della Salute al nuovo decreto.

Venti milioni nascono dallo spostamento di alcune prestazioni dal regime day surgery a quello ambulatoriale e 40 milioni dall'introduzione di nuove prestazioni ambulatoriali'.

In tutto saranno 24 le prestazioni chirurgiche sinora gratuite che diverranno a pagamento.

Per risparmiare qualche migliaio di euro è stato deciso che alcune cure saranno declassate da operazioni chirurgiche a interventi ambulatoriali, il tutto con la scusa della definizione dei nuovi livelli di assistenza poiché il precedente piano risaliva al 1999, segnala il sindacato.

I nuovi "Lea" sono stati creati con un decreto della Presidenza del consiglio dei ministri, dopo un'estenuante trattativa tra regioni ed esecutivo. Alcune cure entrano nel paniere di quelle totalmente gratis, a fronte di altre che, invece, ne escono.

Per la Cgil è condivisibile che alcune prestazioni passino "nella sede più appropriata" ossia l'ambulatorio anziché l'ospedale. Per converso invece non sarebbe accettabile un ulteriore aumento del numero di prestazioni su cui grava il ticket, tanto più che si tratta di prestazioni di tipo chirurgico.

Lunga la lista degli interventi ad alto rischio ticket: la liberazione del tunnel carpale e tarsale, la ricostruzione della palpebra, l'intervento di cataratta (con o senza impianto di lente intraoculare) e gli interventi sul cristallino. E ancora calcoli con la litotripsia extracorporea del rene, uretere con cateterismo ureterale; riparazione monolaterale di ernia inguinale, crurale (femorale) e ombelicale, diretta o indiretta con o senza innesto di protesi. Per il capitolo chirurgia ortopedica: riparazione di dito a martello/artiglio, l'artroscopia, alcuni interventi di artroplastica e persino l'amputazione e disarticolazione delle dita della mano, del pollice e della dita del piede. Interventi complessi che comprendono anestesia, esami pre intervento, medicazioni, rimozione punti e controlli successivi.

L'ultima parola spetterà alle regioni. Tuttavi il piano del governo segnala ai governatori le "prestazioni ad alto rischio di non appropriatezza in regime di day surgery, trasferibili in regime ambulatoriale". Un'occasione che fa gola, soprattutto alle amministrazioni locali coi bilanci in deficit. Meno ai cittadini. 


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