Al via le domande per il Sia, il sostegno all'inclusione attiva

di Marina Crisafi - 320 euro al mese in media a famiglia che possono arrivare al massimo a 400 euro per un anno. È questo l'importo della Sia, il sostegno all'inclusione attiva che spetta ai nuclei familiari italiani in presenza di determinate condizioni e dell'impegno a seguire progetti sociali e lavorativi personalizzati.

Ieri il decreto ad hoc del ministero del lavoro è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (qui sotto allegato) e oggi c'è stato l'annuncio del ministro del lavoro Poletti che, nel corso della conferenza stampa, ha spiegato come questa "misura ponte" anti-povertà, permette di avviare da subito un intervento nazionale nell'attesa che si completi l'iter parlamentare e attuativo della legge delega di contrasto alla povertà, licenziato dalla Camera nei giorni scorsi, con il quale il Governo disegna "una lotta permanente e strutturale" (leggi: "Arriva il reddito di inclusione: 320 euro al mese per chi vive in condizioni di povertà").

La Sia parte quest'anno con un budget di 750 milioni di euro, ma l'obiettivo è quello ambizioso spiega Poletti di raddoppiare la cifra nel 2017 e portare dal 40% del 2016 al 100% la tutela dei minori in condizione di povertà assoluta, oggi circa 1 milione.

Dal 2 settembre prossimo si aprono i termini per presentare domanda. 


Ecco, in sintesi, in cosa consiste il beneficio, a chi spetta e come richiederlo:


I beneficiari

Secondo l'art. 1 del d.m. lavoro del 26 maggio 2016, pubblicato ieri in Gazzetta e in vigore da oggi, il sostegno per l'inclusione attiva, Sia, è una misura di contrasto alla povertà da avviare su tutto il territorio nazionale.

La richiesta è presentata ai comuni dal nucleo familiare tramite modello di dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà predisposto dal Soggetto Attuatore entro quindici giorni dalla data di pubblicazione del decreto.

I requisiti di cui il richiedente al momento della presentazione della richiesta e per tutta la durata dell'erogazione del beneficio sono i seguenti: essere cittadino italiano o comunitario, ovvero straniero con permesso di soggiorno di lungo periodo; risiedere in Italia da almeno 2 anni; avere un Isee corrente inferiore o uguale a 3mila euro (tenendo conto altresì della "valutazione del bisogno", ossia valutando, in base a un punteggio, i carichi familiari, la situazione economica e lavorativa); avere in famiglia almeno un minorenne, o un figlio disabile ovvero una donna in stato di gravidanza accertata.

Sono esclusi dal Sia coloro che percepiscono: trattamenti economici di natura previdenziale, indennitaria e assistenziale superiori a 600 euro mensili; o strumenti di sostegno al reddito dei disoccupati (come Naspi). Nessun componente del nucleo familiare inoltre deve possedere autoveicoli immatricolati nei 12 mesi precedenti la domanda, che abbiano cilindrata superiore a 1300 cc o motoveicoli immatricolati nei tre anni antecedenti, di cilindrata superiore a 250 cc.

In caso di variazioni (dell'Isee, della composizione del nucleo familiare, della situazione lavorativa, ecc.), i richiedenti sono tenuti a comunicare gli aggiornamenti.

L'importo e la durata

Il beneficio è concesso bimestralmente, tramite una specifica carta di pagamento (la carta Sia) in ragione della numerosità del nucleo familiare (secondo le modalità indicate nella tabella 2 allegata al decreto) con un ammontare medio pari a 320 euro a famiglia. Con la carta possono essere effettuati acquisti nei supermercati, negozi, farmacie (ecc.) abilitati al circuito Mastercard, o anche pagare le bollette presso gli uffici postali (usufruendo di uno sconto del 5%). La carta, munita di Pin, non può essere ricaricata né è consentito effettuare prelievi. Può essere usata solamente dal titolare che riceve tramite raccomandata la comunicazione delle Poste con l'indicazione per il ritiro.

Ferma restando la disponibilità delle risorse, il beneficio è concesso per un periodo di 12 mesi.

I progetti personalizzati

I comuni sono tenuti a predisporre (con risorse proprie) un progetto personalizzato di presa in carico, "finalizzato al superamento della condizione di povertà, al reinserimento lavorativo e all'inclusione sociale" e a farlo sottoscrivere per adesione ai componenti del nucleo familiare beneficiario del Sia entro 60 giorni dalla comunicazione dell'avvenuto accreditamento del primo bimestre.

Le informazioni sul progetto e sulla sua attuazione devono essere inviate telematicamente mediante modelli predisposti dal Soggetto Attuatore, e devono riguardare: le risorse umane e le professionalità dedicate all'attuazione dello stesso; la valutazione dei bisogni; l'indicazione degli obiettivi e dei risultati che si intende raggiungere volti al superamento della condizione di povertà e al reinserimento lavorativo; le modalità di attuazione della presa in carico, con l'indicazione del tipo di servizi e interventi sociali offerti dalla rete comunale.

Il progetto richiede l'impegno dei componenti il nucleo familiare beneficiario a svolgere specifiche attività, nelle seguenti aree: frequenza di contatti con i competenti servizi del comune responsabili del progetto; atti di ricerca attiva di lavoro; adesione a iniziative per il rafforzamento delle competenze o di carattere formativo; frequenza e impegno scolastico; ecc.

La mancata sottoscrizione del progetto da parte dei componenti del nucleo familiare è motivo di esclusione dal beneficio.

La procedura e la domanda

Le richieste di beneficio, come previsto dall'art. 11 del decreto, possono essere presentate a decorrere dai 45 giorni dall'entrata in vigore dello stesso, ossia a partire dal 2 settembre prossimo. La richiesta va presentata compilando l'apposito modulo predisposto dall'Inps.

Entro 15 giorni dalla ricezione delle domande, i comuni invieranno all'Inps l'elenco cronologico delle richieste. Effettuati i controlli ex ante sul possesso dei requisiti, l'ente trasmette ai comuni l'elenco dei beneficiari e invia a Poste Italiane le disposizioni per l'accredito.

Il beneficio verrà erogato entro due mesi ed entro ulteriori 60 giorni dall'accreditamento, devono essere attivati i progetti personalizzati.

Il decreto sul SIA

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