Lo prevede l'emendamento presentato al dl enti locali oggi al voto della commissione bilancio della Camera

di Marina Crisafi - Riammissione per chi è decaduto dalla rateizzazione con Equitalia per debiti fino a 60mila euro (in luogo dell'attuale limite di 50mila) e fino a 72 mensilità con ulteriore allungamento per altri 6 anni anche per le ingiunzioni fiscali. A prevederlo è l'emendamento bipartisan (a firma Castricone-Palese) presentato al dl enti locali che dovrebbe essere votato oggi in commissione bilancio alla Camera.

La riammissione alle rate, già fruita da circa 198mila tra cittadini e imprese per un valore di quasi 6 miliardi di euro tra il 2014 e il 2015, potrebbe aprire le porte ad altri 86mila soggetti (o poco più), secondo i numeri di Equitalia, con un potenziale di oltre 3,6 miliardi di euro.

Dei quasi 200mila piani di rientro, stando alle analisi dello stesso concessionario pubblico della riscossione, i pagamenti di circa il 55,5% dei riammessi (110mila in valore assoluto) sono proseguiti senza intoppi, garantendo ad Equitalia, un incasso dilazionato nel tempo pari a 2,2 miliardi.

Resterebbero dunque gli 86mila circa "nuovamente decaduti" che potrebbero riavere la possibilità di rateizzare se la norma diventerà legge.

Per conoscere meglio il funzionamento della nuova "sanatoria", occorrerà attendere il confronto tra il relatore al dl, Antonio Misiani del Pd e il Governo sull'emendamento ritenuto ammissibile.

In ogni caso, la chance dovrebbe riguardare tutti i decaduti dalle dilazioni, anche se non hanno pagato interamente gli importi precedentemente saltati e senza dover dimostrare la situazione temporanea di difficoltà, per debiti fino a 60mila euro (in luogo dell'attuale limite di 50mila) con pagamenti rateizzabili fino a 6 anni, con ulteriore allungamento per altre 72 mensilità esteso anche alle ingiunzioni fiscali.


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