La proposta della rete delle professioni inserita nel ddl sul lavoro autonomo al vaglio del Senato

di Marina Crisafi - Finanziare la formazione continua di avvocati e professionisti con i fondi dell'Europa. È questa la proposta principale formulata dalla Rete delle professioni tecniche, guidata da Armando Zambrano, da inserire nel disegno di legge sul lavoro autonomo ora al vaglio del Senato.

Il testo contempla già diverse misure relative alla integrale deducibilità dei costi sostenuti dai professionisti per la formazione e l'aggiornamento (leggi: "Nuovo statuto del lavoro autonomo: cosa cambia per avvocati e professionisti"). Misure accolte con grande favore, ha spiegato Zambrano nel corso delle audizioni in commissione lavoro a palazzo Madama. Ma secondo la rete si può fare di più. Ecco perché al fine di migliorare l'impianto normativo del ddl è stato chiesto di aggiungere un'apposita previsione che faccia rientrare le attività svolte da ordini e collegi in materia di formazione continua tra quelle finanziabili col Fondo Sociale Europeo, oltre a prevedere interventi regionali ad hoc per far sì che l'accesso alle risorse europee contemplato dalla legge di stabilità divenga effettivo e non rimanga soltanto sulla carta.

Sul fronte associazioni, infine, è necessaria, ha sottolineato Zambrano durante le audizioni, "una seria azione di rilancio delle Stp con particolare riferimento alla possibilità di scegliere il regime fiscale da adottare, dal momento che non tutti i professionisti che decidono di associarsi sono caratterizzati da identiche problematiche".


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