L'ipotesi emersa in commissione industria al Senato durante l'esame del Ddl concorrenza

di Marina Crisafi - Potrebbe diventare presto realtà l'obbligo di installare la scatola nera su tutte le auto. L'ipotesi è emersa ieri al termine della seduta della commissione industria del Senato durante l'esame del disegno di legge sulla concorrenza. La novità, insieme a un'altra misura destinata a regolamentare il noleggio con conducente e i nuovi servizi come Uber, dovrebbe trovare posto nel testo come delega al Governo. Delega che l'esecutivo avrà il compito di riempire con contenuti e indicazioni ad hoc e soprattutto in modo compatibile con le normative europee.

Attualmente, il ddl prevede sconti collegati all'uso del dispositivo, la cui installazione (o disinstallazione), sostituzione e portabilità saranno a carico dell'impresa e non dell'assicurato. L'inserimento dell'obbligo, invece, celerebbe il rischio di costi relativi alla manutenzione dei dispositivi. Questo almeno quanto paventato dal Codacons che si è subito schierato contro la proposta avanzata in commissione.

"Non è in alcun modo pensabile obbligare gli automobilisti italiani ad installare sulle proprie vetture strumenti come la scatola nera - ha dichiarato, infatti, il presidente dell'associazione Carlo Rienzi - perché l'installazione e la manutenzione ordinaria e straordinaria dell'apparecchio comporterebbero costi non indifferenti per gli utenti, i quali subirebbero ingiusti aggravi di spesa a causa di una decisione imposta dall'alto". Per tale motivo, ha già annunciato il presidente, "qualsiasi provvedimento in tal senso sarà impugnato dal Codacons nelle sedi opportune al fine di ottenerne l'annullamento".

Tra le altre novità al ddl emerse ieri, c'è anche la vexata quaestio sul pacchetto Rca e soprattutto sulle tabelle per i risarcimenti dei danni non patrimoniali da incidenti, sulle quali si sono concentrate le polemiche dei giorni scorsi, in seguito alla modifica dell'art. 138 del Codice delle Assicurazioni, che a detta dell'organismo degli avvocati, cancellerà di fatto il risarcimento del danno morale (leggi: "Addio al risarcimento del danno morale").

Probabilmente, il Governo, come affermato da Luigi Marino (Ap), uno dei relatori al testo, chiarirà la norma "per far sì che ci sia più certezza nei rimborsi, definendo i tre tipi di danno inglobati nella definizione di quello non patrimoniale".

Ulteriori cambiamenti avvenuti nella giornata di ieri in commissione, hanno riguardato il no dell'esecutivo alla proposta che mirava ad aumentare il grado di trasparenza sul rischio degli strumenti finanziari e la possibile proroga all'esclusiva di Poste per la notifica delle multe e degli atti giudiziari (attualmente fissata al 10 giugno 2017), oltre al sì ad un emendamento per le bollette dell'acqua basate sempre su misurazione a contatore e con l'indicazione, almeno annuale, dell'effettivo consumo.


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