Il testo della riforma approvato in prima lettura alla Camera affida il primo grado al giudice unico e introduce l'obbligo del rito semplificato di cognizione

di Valeria Zeppilli - Il sì ottenuto in prima lettura dalla riforma del processo civile dà buone speranze circa il raggiungimento dei traguardi prefissati.

Al di là delle misure di carattere meramente organizzativo, sono quelle più strettamente processuali ad assumere una rilevanza particolare, in particolare considerando gli obiettivi di accelerazione e semplificazione e di specializzazione dei magistrati.

Si pensi, ad esempio, all'idea di incentivare lo "smaltimento" delle cause più vecchie attraverso una differente distribuzione dei fondi. Ciò dovrebbe avvenire assegnandone il 40% agli uffici in cui non vi sono più procedimenti pendenti vecchi di oltre dieci anni e il 35% agli uffici in cui iprocedimenti pendenti ultratriennali in primo grado e ultrabiennali in secondo non superino un quinto del totale.

Ma l'accelerazione passa anche per altre strade: basti guardare all'idea di allargare il giudizio camerale in Cassazione, riducendo le udienze pubbliche.

Venendo alla semplificazione, essa dovrebbe essere perseguita distinguendo le cause in ordine alla loro complessità e assegnando quelle più semplici al giudice unico, il quale procederà attraverso il rito semplificato di cognizione, fissando la prima udienza entro massimo tre mesi e rispettando termini perentori per le diverse fasi. Le cause reputate più complesse, invece, verranno decise dal collegio attraverso il rito ordinario, con la possibilità, tuttavia, che questo venga chiamato a decidere già dopo la prima udienza se ne sussistono i presupposti.

La distinzione resta anche in secondo grado, dove sarà il giudice unico a decidere le cause più semplici. Senza considerare la possibilità offerta al giudice relatore del collegio, nei casi ad esso assegnati, di procedere all'ammissione di nuovi mezzi di prova.

Ma queste non sono che alcune delle numerose novità che il testo approvato intende introdurre, destinate a mutare completamente il rito civile (leggi: "Riforma processo civile: sì della Camera. Ecco tutte le novità e il testo"). Attendiamo i prossimi sviluppi!

Valeria Zeppilli

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