È partito l'iter parlamentare della proposta di legge sulla legalizzazione della cannabis. Entro fine anno in aula per la discussione

di Marina Crisafi - La marijuana approda in Parlamento. La proposta di legge sulla legalizzazione della cannabis, depositata nei mesi scorsi dall'intergruppo formato da 220 deputati con promotore l'attuale sottosegretario agli esteri Benedetto della Vedova, è stata inserita, infatti, per la prima volta nella programmazione dei lavori trimestrali di Montecitorio (leggi: "Cannabis: a un passo dalla legalizzazione. E tu cosa ne pensi? Vota il sondaggio").

Si tratta di una svolta storica dopo le infinite "battaglie" portate avanti, su più fronti, da esponenti politici e associazioni, da decenni.

Avviato, dunque, ufficialmente, l'iter parlamentare della legge, secondo la visione ottimista dei promotori, la proposta sarà approvata in questa legislatura, ma le spinte di accelerazione dei lavori in commissione per far approdare il ddl in aula per l'esame entro ottobre hanno già trovato un freno alla Camera, che ha ribadito l'autonomia delle commissioni stesse nello scandire i tempi necessari per il licenziamento del testo, e comunque il ddl, si fa notare, è stato calendarizzato come penultimo punto nel mese di dicembre.

Bene, la calendarizzazione, dunque, ma la strada verso la legalizzazione delle droghe leggere è ancora lunga e la proposta, è scontato, non avrà vita facile, facendo già intravedere "fratture" nella maggioranza.

E se l'esponente di Possibile, Pippo Civati, ricorda come la legalizzazione della cannabis potrà diventare un volano per l'economia, dai radicali arriva un invito alla prudenza: "Le insidie sono dietro l'angolo" avverte infatti Rita Bernardini. E già, dall'altra parte, la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni chiede alla maggioranza di dare lavoro ai giovani e non le "canne" e Luca Squeri di Forza Italia esorta il Parlamento a occuparsi di "cose "serie".

Ma, anche se "servono tempo e pazienza" un punto di partenza ora c'è, ha affermato l'ex radicale Della Vedova, e "saremo determinati ad andare fino in fondo".

Ecco cosa prevede la legge:

Uso ricreativo

Il punto di "snodo" della legge riguarda il possesso. I maggiorenni, infatti, potranno detenere fino a 15 grammi di marijuana in casa propria e 5 da portare "in tasca". Sì anche alla coltivazione, con il limite di 5 piante per uso personale "ricreativo" (previa comunicazione all'agenzia dei Monopoli, la quale dovrà assicurare la tutela della privacy del richiedente). Rimane il no assoluto per i minori e per la vendita del raccolto.

Cannabis Social Club

Dal lato della commercializzazione, vengono istituiti i "cannabis social club", basati sul modello già diffuso in Spagna: si tratta di enti senza fini di lucro fino a 50 membri che potranno coltivare in forma associata, complessivamente, fino a 250 piante.

Vendita al dettaglio

La vendita sarà concessa soltanto a negozi e rivenditori autorizzati, come già avviene per i derivati del tabacco. L'apposita licenza sarà rilasciata dai Monopoli. Viene confermato, invece, il divieto di import-export.

Uso terapeutico

Per chi usa la marijuana a scopi terapeutici, saranno semplificate le modalità di consegna, la prescrizione e la dispensazione dei farmaci a base di principio attivo di cannabis. Verrà permessa, agli stessi fini, anche l'autocoltivazione.

Divieti

Rimangono ferme tutte le disposizioni di legge inerenti lo spaccio e il divieto di guida in stato di alterazione da stupefacenti, con le relative sanzioni stabilite dal Codice della strada. Ribaditi anche i divieti di fumare nei luoghi pubblici o aperti al pubblico, compresi i parchi.

Fondo lotta alla droga

I proventi derivanti dalla legalizzazione della cannabis secondo quanto prevede la proposta, nella misura del 5%, saranno destinati al finanziamento del Fondo nazionale per la lotta alla droga.

Il testo della proposta di legalizzazione della cannabis

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