Lo ha precisato il Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan nel recente question time tenutosi a Montecitorio
di Lucia Izzo - Verrà abolita la Tasi sulla prima casa anche per coloro che sono in affitto, dunque non soltanto per i proprietari.
Lo ha chiarito il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan in occasione del question time tenutosi mercoledì a Montecitorio e dedicato a temi d'attualità fiscale e pensionistica.
Con l'arrivo della legge di stabilità, la cui presentazione è prevista per il prossimo 15 ottobre, si "faciliterà l'ulteriore definitiva uscita da una fase di recessione prolungata, non un'uscita ciclica, ma strutturale che richiede appropriati sforzi".
Il ministro ha chiarito che il Governo non ha intenzione di accrescere ulteriormente l'indebitamento che "per quest'anno sarà al 2,6%", e inoltre l'esecutivo valuterà concrete modalità per ottenere ulteriori margini di flessibilità previsti dalle regole europee sia in termini di sforzo di riforme, sia in termini di contributi agli investimenti.
Tornando alla Tasi, l'imposta sarà cancellata, dunque, non solo per i proprietari dell'immobile (adibito ad abitazione principale) ma anche per i locatari.
"È corretto - ha confermato, infatti, Padoan - un intervento finalizzato all'eliminazione della Tasi per la prima casa sia per possessori, sia per i detentori" evitando così una disparità di trattamento tra i contribuenti.

La cancellazione dei prelievi sull'abitazione principale, ingenera, tuttavia, qualche preoccupazione: Confedilizia teme che la quota cancellata possa finire a carico dei proprietari che affittano, traducendosi sostanzialmente in un aumento di imposizione su questi soggetti.

Il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, ha suggerito che piuttosto che eliminare per intero la quota a carico dei detentori, la soluzione preferibile sarebbe quella di ridurre in via generale il tributo per gli immobili locati.
La questione ovviamente è ancora aperta.
Intanto, nel corso del question time, il ministro dell'Economia ha fornito chiarimenti anche su altri temi, ribadendo che non ci saranno ulteriori adeguamenti per gli studi di settore, vista l'introduzione dei correttivi anticrisi, né spazio per modifiche strutturali sul sistema pensionistico delineato dalla legge Fornero, confermando invece l'impegno per un intervento tempestivo sulla situazione degli esodati e l'arrivo, oggi, sul tavolo del Consiglio dei Ministri della nota di aggiornamento del Def.

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