Schizzano a più 208% i depositi di atti per un totale di quasi 3 milioni e mezzo nell'ultimo anno. I più "attivi" sono gli avvocati. Ecco i dati del Ministero

di Marina Crisafi - Continua la crescita del processo civile telematico che, nonostante le carenze "strutturali" e le diverse possibilità di miglioramento, mostra un trend nettamente positivo rispetto a qualche mese fa (leggi: "Processo civile telematico: lo stato dell'arte e il caos dei tribunali").

Secondo i dati diffusi dal Dipartimento per i Sistemi Informativi Automatizzati del Ministero della Giustizia nei giorni scorsi, infatti, schizzano a + 208% i depositi telematici da dicembre ad oggi (i dati sono aggiornati al 31 maggio) per un totale di quasi 3 milioni e mezzo di atti depositati nell'ultimo anno.

Dal punto di vista soggettivo, i più "attivi" sono gli avvocati che da soli hanno depositato circa il 43% degli atti processuali, mentre il 16% proviene dai curatori e il 13% dai delegati.

Salgono anche i provvedimenti digitali ad opera dei magistrati, che ammontano a 2,5 milioni negli ultimi 12 mesi, con una percentuale di crescita del 74% rispetto al mese di dicembre, interessante soprattutto i decreti (33%), i verbali di udienza (30%) e le ordinanze (15%), mentre si attesta soltanto sull'8% il deposito delle sentenze.

Quanto all'ambito processuale degli atti telematici, per tutti i soggetti, la maggior parte (53%) è riferibile al contenzioso, seguito da esecuzioni, lavoro e fallimentare.

A crescere, contestualmente, insieme al Pct, è l'elenco degli indirizzi pec (con un 96% in più per gli avvocati e un 36% per i praticanti).

Interessante anche il dato economico, visto che, stando alle stime di via Arenula, la crescita telematica ha portato a un risparmio nell'ultimo anno di 48 milioni di euro.


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