Come si calcola e chi è esonerato dall'acconto
Giovanna Molteni 
Martedì 16 giugno 2015 è l'ultimo giorno utile non solo per il pagamento dell'Imu e della Tasi ma anche per pagare la cedolare secca. A quest'ultimo adempimento fiscale sono chiamati i proprietari di immobili concessi in locazione ad uso abitativo. La cedolare secca è l'imposta sostitutiva e opzionale sui redditi da locazione abitativa che esenta dal pagamento dell'Irpef e delle imposte di registro e di bollo sul contratto di locazione.

La misura dell'acconto

Per i contratti a canone libero l'aliquota è pari al 21%, mentre nei comuni ad alta tensione abitativa e in quelli che hanno dichiarato lo stato di emergenza l'aliquota sugli affitti a canone concordato è pari al 10% nel quadriennio 2014-2017.
L'acconto è pari al 95% dell'imposta dovuta per l'anno precedente.
Se la somma dovuta è superiore a 257,52 euro sono previste due rate: la prima rata si paga entro il 16 giugno ed è pari al 40% dell'acconto (si deve perciò calcolare il 40% del 95% dell'importo totale), mentre la seconda deve essere versata entro il 30 novembre a copertura del restante 60%. Se, invece, il totale dovuto è inferiore a 257,52 euro sarà effettuato un solo versamento entro il 30 novembre.
Il saldo si paga entro il 16 giugno dell'anno successivo a quello cui si riferisce o entro il 16 luglio con una maggiorazione dello 0,40%.

Casi di esonero e modalità di pagamento

L'acconto non è dovuto nel primo anno di esercizio dell'opzione per la cedolare secca ovvero se la cedolare per l'anno precedente non supera i 51,65 euro.
La cedolare secca viene pagata utilizzando il modello F24 ed indicando il codice tributo 1840 per l'acconto prima rata, 1841 per la seconda rata o in caso di pagamento in unica soluzione e 1842 per il saldo.
Giovanna Molteni

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