La Senatrice Gambaro interpella i Ministri della giustizia e del lavoro e delle politiche sociali
Nell'interpello la Senatrice Gambaro illustra le criticità contenute nella riforma della "Nuova disciplina dell'ordinamento della professione forense", statuente l'obbligo, al comma 8 dell'art. 21, per gli iscritti agli albi forensi, di contestuale iscrizione alla cassa nazionale di previdenza forense.
La senatrice fa notare che "nell'anno 2014 l'importo della contribuzione minima richiesto dalla cassa agli iscritti in maniera forzata sarà di 846 euro ... quindi una ben considerevole cifra, che è dovuta addirittura da chi incassa e dichiara 0 euro da attività forense".
Secondo la Gambaro, inoltre si è davanti a discriminazione contributiva, "in quanto chi ha un reddito basso deve pagare un importo fisso, slegato dal proprio reddito".
L'interpello descrive accuratamente e criticamente il regolamento previdenziale, anche in chiave "vampiresca", come scrive la senatrice: "in sostanza, la mancata iscrizione alla cassa e del relativo dazio impositivo "vampirizzato" comporta la cancellazione punitivo-sanzionatoria di un diritto acquisito" .
L'interpello si conclude con le seguenti richieste:
"si chiede di sapere:
se non vogliano ipotizzare, laddove non si dovesse realizzare la prima ipotesi, forme di contribuzione alla cassa proporzionali al reddito percepito nello svolgimento dell'attività forense, impedendo che la stessa possa operare la cancellazione di un titolo e diritto precedentemente acquisito che ha già il suo fondamento giuridico sinallagmatico nella tassa che si versa ogni anno all'ordine degli avvocati per l'iscrizione nel relativo albo di appartenenza."
Ecco il testo integrale dell'interpello.
Un articolo di approfondimento di Gabriella Filippone è consultabile QUI
Fonte: Il ricorso al TAR contro Cassa Forense si arricchisce di un intervento ad opponendum: si costituisce in giudizio il Consiglio Nazionale Forense
(www.StudioCataldi.it)