Lo ha deliberato il Consiglio dei ministri, nell'esercizio del potere sostitutivo previsto dall'art. 8, comma 4, della l. n. 131/2003

Da martedì scorso è diventato operativo il divieto di caccia per il tordo bottaccio, la beccaccia e la cesena in tutto il territorio nazionale.

Lo ha deliberato il Consiglio dei ministri, nell'esercizio del potere sostitutivo previsto dall'art. 8, comma 4, della l. n. 131/2003, al fine di far rispettare dalle Regioni il divieto stabilito dalla direttiva 2009/147/CE in materia di conservazione degli uccelli selvatici, che vieta, appunto, la caccia nei periodi di nidificazione e riproduzione.

Tale periodo comincia già dalla seconda decade di gennaio, in cui si assiste alla c.d. "migrazione pre-nuziale", fase anticipatrice della nidificazione, ma in molte regioni italiane, a dispetto della direttiva europea e delle sollecitazioni da parte del Ministero dell'ambiente che ha invitato i governi locali ad adeguarsi ai tempi richiesti dall'UE, la caccia di queste specie migratrici è stata consentita sino alla fine del mese di gennaio.

A seguito della contestazione della violazione da parte della Commissione Europea, l'esecutivo è corso dunque ai ripari, deliberando la modifica del calendario venatorio e la chiusura della caccia per le suddette specie a partire dal 20 gennaio. 


In evidenza oggi: