Sembra proprio che l'emergenza relativa al sovraffollamento delle carceri italiane possa dirsi in fase di esaurimento
Sembra proprio che l'emergenza relativa al sovraffollamento delle carceri italiane possa dirsi in fase di esaurimento. La nuova realtà, sarebbe attestata in particolare dalla presenza di 54mila detenuti all'interno delle strutture carcerarie dislocate lungo la penisola, a fronte degli oltre 68mila registrati a dicembre 2009. Il tutto mentre i posti regolamentari sono aumentati da 42mila a 49.500, portando quindi il tasso di sovraffollamento al 109%, molto inferiore quindi al 162 del 2009.

Il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha espresso la sua soddisfazione affermando che la definitiva chiusura della forbice tra effettivi posti letto e detenuti dovrebbe comunque avvenire nel 2015. La ricomposizione del gap dovrebbe avvenire agendo sulla leva della manutenzione ordinaria, con la definitiva archiviazione del piano carceri, strumento che non ha dato gli esiti sperati. 
Proprio grazie alla ristrutturazione delle celle, sarà infatti possibile dotare il nostro sistema carcerario di nuovi posti letto, tra i 4mila e i 4.400. Va peraltro rilevato come in base ad una proiezione fatta in ambito ministeriale, ove l'Italia riuscisse a far rimpatriare i detenuti comunitari o provenienti dai Paesi del Consiglio d'Europa, il totale dei detenuti scenderebbe di circa 5mila persone. 
Uno sforzo riconosciuto del resto dalla Corte europea dei diritti dell'uomo, secondo cui il nostro Paese si starebbe avviando verso una situazione di normalità. La stessa Corte ha peraltro archiviato circa 3.600 ricorsi che avevano fatto seguito alla sentenza Torreggiani, scongiurando all'Italia l'onta derivante da una condanna per violazione dei diritti dell'uomo proprio nel corso del semestre di presidenza europea.

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