La sentenza del TAR Basilicata n. 475 del 17 luglio 2014 ha spento gli entusiasmi di centinaia di laureati che avevano presentato domanda per il c.d. "concorsone Po-Fesr", la selezione pubblica per assunzione a tempo determinato di 50 laureati con esperienza nei fondi strutturali. 

Il Tribunale Amministrativo Regionale è intervenuto sulla vicenda su ricorso di due cittadini, rappresentati dall'avv. Giampaolo Brienza, che erano risultati idonei non vincitori ad esito di un analogo concorso indetto nel 2009. Ed ha annullato il bando. Il ricorso dei due - che aveva come motivi: «l'illegittimità» del bando e «la violazione del principio di imparzialità, economicità ed efficienza delle scelte amministrative, eccesso di potere per manifesta illogicità, contraddittorietà, incoerenza, irragionevolezza, sviamento, disparità di trattamento, mancata valutazione degli interessi in gioco» - è stato ritenuto dai Giudici Amministrativi inammissibile nella parte in cui «è volto a conseguire l'accertamento e la declaratoria dell'obbligo della Regione di procedere allo scorrimento della graduatoria già formata (lo scorrimento della graduatoria per gli idonei non si configura infatti come un diritto, bensì come interesse legittimo), ove i ricorrenti sono risultati idonei» e «attribuire agli stessi i primi due posti disponibili», ma accoglibile per il resto. 

A nulla sono valse le motivazioni addotte dalla Regione Basilicata riguardo il requisito "dell'esperienza" previsto dal nuovo bando, poiché - hanno osservato i Giudici del TAR - nessun accertamento era stato condotto per verificare l'effettiva sussistenza di detti requisiti in capo ai soggetti utilmente collocati nella precedente graduatoria di merito. 

Pertanto, niente più concorso - "in odore di inciucio" per regolarizzare dipendenti precari - e condanna della Regione al pagamento delle spese.



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