La Corte Costituzionale Ungherese ha abolito la disposizione del Codice del Lavoro Ungherese che attribuiva protezione sul licenziamento solo alle dipendenti che, precedentemente al licenziamento stesso, avevano comunicato al datore di lavoro l'esistenza del loro stato di gravidanza. La Corte ha pronunciato una delibera secondo la quale tale disposizione e' contraria alla Costituzione.

Il procedimento di costituzionalita' della norma e' iniziato con la richiesta del Ombudsman. La Corte Costituzionale ha affermato che l'intenzione di avere figli, sia con la procedura di fecondazione assistita e la conseguente gravidanza, sia che la gravidanza avvenga in modo naturale, finche' non ha segni esterni evidenti, e' una circostanza che rientra nella sfera intima delle donne, e, come tale, deve essere esclusa da ogni intervento statale. Obbligare le persone interessate a fare una comunicazione su tale fatto al datore di lavoro e' una imposizione da parte dello Stato che viola la sfera privata.

La motivazione della Corte si riferisce anche al fatto che, sebbene la comunicazione sia un atto volontario, essa e' comunque connessa con il rapporto subordinato del dipendente, perció tale comunicazione non si basa su una decisione discrezionale del dipendente.

La Corte ha ribadito che l'importanza della protezione sul licenziamento sta nel fatto che l'impiegata non debba perdere il proprio lavoro in base alla sua temporanea incapacitá - derivante da un motivo al di fuori dalla sua competenza - nell'adempimento degli obblighi contrattuali. Le future mamme devono avere inoltre la libertá di poter decidere di avere figli, e non possono essere influenzate dalla paura di perdere eventualmente il lavoro.

Nella prassi della giurisdizione, se la dipendente non era a conoscenza della gravidanza nel momento della comunicazione del licenziamento da parte del datore di lavoro, la constatazione successiva dello stato di gravidanza costituiva causa di nullita' riguardo il licenziamento. L'esistenza dello stato interessante nel momento del licenziamento comporta il divieto del licenziamento stesso, anche senza la conoscenza delle parti sull'esistenza della gravidanza. La legge applica una condizione impossibile, quella per cui le dipendenti - nel momento del loro licenziamento - non erano a conoscenza della loro gravidanza, poiché tale stato viene considerato come una discriminazione nei confronti delle persone interessate.

Secondo la Corte Costituzionale la disposizione contestata del Codice del Lavoro limita il diritto delle dipendenti - contrariamente alla Costituzione - nella decisione di avere figli, perció ha deliberato l'abolizione della stessa.

Articolo a cura dell'Avv.ssa Boglár Szervátiusz - Studio Legale Lajos - @lajoslawfirm

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