Il mercato iberico delle biotecnologie - secondo gli ultimi dati resi noti dall'istituto spagnolo della statistica - ha avuto 1715 imprese attive, di cui 617 operative esclusivamente (o quasi) in questo comparto, per un totale di occupati che ha raggiunto i 23.993 addetti (15.456 sono in modo particolari attivi con mansioni di ricerca) la cui crescita, su base annua rispetto al 2009, è stata pari all'8.9 percento. Questa performance positiva del comparto è stata sicuramente anche il frutto di una politica di crescita degli investimenti da parte di attori del settore pubblico e privato, che hanno toccato nel corso del 2010 il totale di 1.57 miliardi di euro, con una crescita del 9.3 percento in rapporto al 2009: il ruolo principale l'ha avuto l'Ente Pubblico, con il 58.8 percento dei fondi erogati, seguito dal 27.5 percento delle imprese, dall'8.3 da parte di investitori esteri, dal 4.3 delle istituzioni accademiche e, infine, dall'1.1 percento erogato da fondazioni ed associazioni private. Questi investimenti sono andati per il 29.1 percento in Catalogna, seguiti dal 28.8 percento andati invece a Madrid, con queste due regioni che si confermano come le più importanti a livello nazionale per il comparto, seguite a distanza dall'Andalusia con il 9.9 percento, la Comunità di Valencia all'8.2 percento e dai Paesi Baschi al 5.9 percento, dietro a cui si posizionano poi Castilla y Leon al 3.7 percento e la Galizia al 3.1 percento. Dal punto di vista settoriale, invece, il 50.6 percento delle imprese era operativo all'interno del comparto dell'alimentazione, seguito dal 36.8 percento della salute, dal 17.3 percento dell'agricoltura, del 16.4 percento dell'ambiente, dal 16 percento per gli animali e dal 12.9 percento dedicato infine al comparto delle industrie e, nel complesso, queste imprese hanno depositato ben 420 richieste di concessione di brevetti di natura biotecnologica, che sono state accordate soltanto in 274 casi. La cooperazione in ambito internazionale di queste imprese iberiche non è stata ancora ottimizzata, tanto è vero che le possibilità di stringere nuove partnership con aziende biotecnologiche spagnole sono ancora elevate, soprattutto per tutte quegli attori pubblici e privati attivi nel mercato dell'Unione Europea, che al momento figura come il più ideale per elaborare nuove strategie di crescita e collaborazione. Nel 2010, in effetti, le società o gli enti iberici sono stati coinvolti in 143 progetti di cooperazione biotecnologica, di cui il 65 percento all'interno dei confini nazionali e, il 18 in Unione Europea. All'interno del comparto biotecnologico spagnolo, poi, le aziende che possono vantare un maggior margine di internazionalizzazione (potenziale o reale) sono quelle sanitarie. In definitiva, poi, l'associazione di categoria degli operatori del comparto delle biotecnologie sottolineano la necessità di andare alla ricerca di partner internazionali non soltanto per quanto riguarda i finanziamenti e altri aspetti di imprenditoria, bensì, anche per rafforzare ancor di più lo scambio di natura scientifica. Per gli imprenditori interessati a fare business in Spagna è disponibile una comparativa fiscale con pratico esempio al seguente link:COMPARATIVA FISCALE ITALIA - SPAGNA
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