Il Garante per la protezione dei dati personali (Newsletter 27 ottobre / 2 novembre 2003) ha richiamato l'attenzione sui delicatissimi problemi sollevati dall'art. 50 del decreto legge 30/9/2003, n. 269, attualmente in attesa del voto del Senato, che prevede la realizzazione di un modello di ricetta medica a lettura ottica e la costituzione di una banca dati contenente il codice fiscale di tutti gli assistiti, al fine di controllo della spesa sanitaria. L'Autorità ha sottolineato come, in materia di monitoraggio della spesa sanitaria pubblica, la legislazione vigente prevede delle procedure che possono e debbono certamente essere rivisitate e migliorate anche se tutto questo non può tradursi in una compressione del diritto di protezione dei dati personali. Il Garante ha inoltre aggiunto che, "qualora non si adottasse la soluzione dei dati anonimi, si correrebbe concretamente il rischio di introdurre nel sistema giuridico una disciplina che discriminerebbe i cittadini in base alla possibilità, per quanti possono pagare direttamente i farmaci e le prestazioni specialistiche, di non vedere inseriti i loro dati personali nella banca dati".

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