Tra i temi portati avanti da Beppe Grillo durante il suo tsunami tour c'è la battaglia contro i rimborsi elettorali, la forma di sostegno statale alla politica che ha sostituito il finanziamento pubblico ai partiti. Il Movimento 5 Stelle ha scelto di rinunciare a riceverli e ora invita gli altri partiti a fare lo stesso.

Dopo che il tesoriere del Pd, Antonio Misiani, ha comunicato la "scelta politica" del partito guidato da Pierluigi Bersani di ridurre la spesa per la campagna elettorale (non supererà i 10.000.000 di euro), Grillo ha scritto un duro post sul suo blog. "Scelta politica di prendere in giro i cittadini.

Se spenderanno 'solo' 10.000.000 di euro per la campagna elettorale - si legge - perchè hanno bisogno di "rimborsi elettorali" per almeno 180.000.000 di euro?". Quindi il fondatore del Movimento 5 Stelle ha aggiunto: "Se Gargamella e il pdmenoelle vogliono essere credibili agli occhi degli italiani, consiglio loro di firmare un documento in cui assicurano di rinunciare ai rimborsi elettorali, come ha fatto finora solo il M5S".

Già durante la campagna elettorale per le elezioni regionali, il movimento grillino aveva detto no a rimborsi per 1.700.000 euro. Sempre attraverso il suo blog, Grillo aveva affermato che per eliminarli non c'è bisogno di leggi popolari o di referendum nè di una votazione del Parlamento. "È sufficiente fare un assegno al Tesoro con la somma indebitamente percepita. Il rimborso è infatti 'indebito' - scriveva - in quanto sostituisce in modo truffaldino il finanziamento ai partiti bocciato da un referendum".

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