Puo' bastare anche un solo morso del cane per fare finire in carcere il padrone. Anche se si tratta soltanto dell'affidatario. Mentre il Consiglio superiore della sanita' sta per presentare una serie di nuove proposte per classificare i cani piu' pericolosi, la Cassazione conferma la linea dura in materia di cani aggressivi. Lo fa con la sentenza 39172 con la quale ha confermato la condanna per lesioni colpose ad un mese e dieci giorni di reclusione ad un signore romano, Michele O.. Il cane, di proprieta' della figlia maggiorenne, affidato a lui temporanemanete aveva dato un morso ad una bambina, Francesca M. nel giardino di casa. All'uomo, oltre alla responsabilita' penale, e' stata riconosciuta anche una responsabilita' civile e pertanto dovra' risarcire la 'vittima' con 750 euro. Per la Suprema Corte, la pesante condanna e' piu' che legittima poiche' l'uomo era 'tenuto alla custodia e all'adozione delle necessarie cautele'. Invano l'uomo ha protestato in Cassazione contro la severa condanna (inflitta dalla Corte d' appello di Roma del marzo 2001), sostenendo tra l'altro che il cane apparteneva alla figlia maggiorenne Cristina e che a lui non si poteva attribuire alcuna colpa dal momento che quando il cane aggredi' la bambina lui si trovava all'estero. La Quarta sezione penale ha respinto punto per punto la difesa di Michele O., confermando la pena ad un mese e dieci giorni di reclusione. Nessuno sconto di pena per il fatto di essere solo affidatario dell'animale.
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