In data 28 giugno è stato approvato il DDL lavoro. La finalità della riforma è la maggiore flessibilità del lavoro che dovrebbe portare ad una crescita quantitativa e qualitativa e ad una maggiore attivazione degli istituti assicurativi. Ne risulta una riforma articolata e complessa che cerca di farci uscire da questo momento di crisi per l'Italia. Queste le novità più significative: - l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori viene riformato: in caso di licenziamento per motivi economici non ci sarà il reintegro automatico, ma solo un'indennità di risarcimento. Nullo il licenziamento discriminatorio. Per i licenziamenti disciplinari (giusta causa o giustificato motivo soggettivo) il giudice potrà disporre il reintegro del lavoratore unicamente sulla base dei contratti collettivi. La malattia del lavoratore non bloccherà la procedura di conciliazione, tranne nel caso di sopraggiunta maternità o infortunio sul lavoro.
- abbreviato il processo del lavoro e stabiliti i termini limite per il rito.
- novità per i co.co.pro. per cui è previsto un stipendio minimo, dei parametri più rigorosi per definire il "progetto" ed un'incremento dei contributi previdenziali.
- prevista una nuova Assicurazione sociale per l'impiego destinata a sostituire gli istituti oggi vigenti, l'ASPI.
Questa assicurazione viene estesa anche ad altre categorie di lavoratori quali apprendisti e artisti. Esclusi  i collaboratori coordinati e continuativi per i quali è comunque previsto un regime una tantum.
- una maggiore tutela della maternità e paternità con introduzione di buoni per il pagamento degli asili in alernativa al periodo di congedo facoltativo della maternità.
- creazione di una cornice giuridica per gli esodi con costi a carico dei datori di lavoro e la facoltà per le aziende di stipulare accordi con i sindacati maggiormente rappresentativi, finalizzati ad incentivare l'esodo dei lavoratori anziani.
- attivazione del lavoro tramite Job on call, un sms alla Direzione provinciale del lavoro.

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La riforma del lavoro

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