Federconsumatori ha dichiarato in un comunicato stampa che la spending review non è soltanto affare del Governo, ma anche delle famiglie, che a causa della forte riduzione del potere d'acquisto, a -9,8% dal 2008, si sono viste costrette a limitare le spese nei vari settori, addirittura in quello alimentare, in genere l'ultimo ad essere intaccato da un periodo di recessione.

Secondo alcune stime promulgate dall'O.N.F., l'Osservatorio Nazionale Federconsumatori, la spesa delle famiglie nei settori dell'alimentazione, dell'abbigliamento, della casa, dei trasporti, degli alberghi, della ristorazione, e in quello dei beni e servizi ricreativi, si ridurrà per un totale di 957,16 euro annui.

"Una "spending review" molto consistente da parte di ogni famiglia, che testimonia in maniera chiara e palese la situazione di disagio e difficoltà che si aggrava di anno in anno", ha dichiarato Federconsumatori, la quale ha ricordato alcuni dati allarmanti che peggiorerebbero ulteriormente il quadro già negativo: le vacanze estive, che quest'anno potrebbero essere prerogativa soltanto del 34% degli italiani, la salute, con 9 milioni di italiani che non possono curarsi a causa delle spese troppo elevate, e il credito a consumo, in calo di oltre il 2% a motivo del fatto che le famiglie preferiscono ormai non indebitarsi.

Federconsumatori ha infine dichiarato nuovamente come sottostimata la contrazione dei consumi di Confcommercio attestata al -2,8%, cifra che si tradurrebbe comunque in una diminuzione della spesa pari a -23 miliardi di euro: un calo che "avrebbe effetti drammatici sul mercato, dalla produzione all'occupazione".


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